La splendida copertina del nuovo Dampyr firmata da Enea Riboldi, ci introduce nel ventesimo anno di vita della testata. Venti anni fa, come ricorda il segno insanguinato in altro a sinistra dell’illustrazione, Harlan Draka cominciava la sua missione contro vampiri e maestri della notte. Il 2000 è ormai lontano due decadi, i volumi sono giunti a 238, e il pantheon dell’orrore della serie, così come i suoi comprimari, si è esteso fino a comprendere tradizioni e miti di mezzo mondo.
Roxana, il primo volume della nuova decade firmato da Di Gregorio e Gualandris, sembra quasi voler celebrare la ricorrenza, con un repentino ritorno alle origini. Una rapida sortita, senza grosse conseguenze pare, ai luoghi e ai temi originari della serie.
Fra i Carpazi Nord-Orienali, nella Moldavia Romena, c’è un Hotel dall’antica tradizione e dalla grande fama. Un Hotel chiuso dagli anni della Grande Guerra, che aveva ospitato il gotha della classe dirigente europea. Un luogo infestato ovviamente, ma che altrettanto ovviamente deve essere riaperto. Chi convocare per la bisogna se non… i ghost hunters dell’Università di York? Il gruppo di parapsicologi conosciuto sulle pagine di Dampyr 235 (I cacciatori di Fantasmi) del lontano 2003 ritorna qui alle prese con una serie di apparizioni eterogenee, e inspiegabili perfino per i loro canoni.
La verità è, ancora una volta, che nell’ombra esistono pericoli molto più letali degli spettri. Pericoli che possono essere affrontati solo con pallottole e sangue di Dampyr. E di fatti, entrambe le cose si sprecano. Soprattutto nella seconda metà del volume, che assomiglia a una lunga sparatoria col vampiro. Nota dissonante, lo scontro all’arma bianca di Kurjak. Storia principalmente d’azione quindi, che strizza l’occhio (ma forse era solo un occhio pigro) al drammone in costume.
Immaginifica e oscuramente esotica l’ambientazione, la dimensione di mistero su cui è costruito l’incipit crea una piacevole sensazione di attesa e sospensione.
Poco approfondito invece l’avversario di turno (che rispetta letteralmente un turno: manca solo la timbratura del cartellino), piuttosto confuso e generico nelle motivazioni: femme fatale d’altri tempi in vena di accoppiamenti facili e antropofagia di gruppo, affetta per altro da una forma di gelosia acuta estremamente violenta. Un tentativo di approfondimento frettoloso, che finisce per produrre nel personaggio una incoerenza mal giustificata: fieramente libertina eppure gelosissima senza vere ragioni. Tutti i suoi comportamenti sembrano casuali, come il risultato di un crocevia di luoghi comuni, sovrapposti con il solo scopo di farne un avversario infido e sanguinario. Insomma, il ritratto di una creep. Peccato, perché le premesse del volume non sembravano cattive.
Menzione d’onore meritano le matite particolarmente fluide ed espressive di Gualandris. Impressionanti per ricchezza di dettagli, quasi barocca, le sequenze “d’epoca”, a cui si affianca una espressività sui volti di rara efficacia.
Dampyr 238 – Roxana
Autori: Giovanni Di Gregorio, Giorgio Gualandris
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Prezzo: 16×21 cm, b/n Pp: 96