La scuola nera di Wittenbger, di cui Harlan è stato una volta allievo, è interessata ad un pittore umano. Evento più unico che raro, dato che le iscrizioni alla scuola verso la terra sono chiuse. Adam Weber però è speciale, come lo era suo padre. La famiglia Weber ha infatti una peculiarità, qualcosa che se curato e sviluppato potrebbe un giorno fare molto comodo all’Inferno… Adam Weber è Il pittore della scuola nera. Purtroppo (o per fortuna) non bisognerà aspettare tanto affinché l’arte del giovane pittore inizi a fare danni.
Il tratto fluido e disturbante di Michele Cropera accompagna la sceneggiatura di Nicola Venanzetti in un viaggio allucinato all’interno dell’inconscio. O meglio, di quella fuggevole, sottile intersezione, dove arte e inconscio, immaginazione e tecnica creativa si incontrano.
La trama apre al cuore del volume con una certa rapidità, in alcuni passaggi perfino eccessiva, fondendo l’action tipica della serie col tema conturbante della manifestazione dell’inconscio e della follia. Il personaggio di Adam è una versione del Faust, per molti aspetti affascinante (come la figura del Faust) e ricca di future potenzialità narrativa. Potenzialità che avrebbero meritato forse maggiore spazio in questo volume. Anche così tuttavia, quella di Adam resta un’ombra affascinante nella sua liminale inquietudine. Un’occasione perfetta per fare da sponda all’inventiva di Cropera, che regala un una intera galleria di forme mostruose, metamorfosi da incubo e distorte strutture espressioniste.

Dampyr 242 – Il pittore della scuola nera
Casa editrice: Sergio Bonelli editore
Autori: Nicola Venanzetti; Michele Cropera
Prezzo: 3,9 16×21 cm, b/n pp. 96