Uno dei personaggi femminili più famosi della mitologia greca è l’eroina per antonomasia: Danae.
La bellissima Danae era la figlia del re di Argo, Acrisio.
Per colpa di una profezia che Delfi rivelò al re, la giovane venne rinchiusa dal padre, in una torre di bronzo. Secondo l’oracolo il figlio di Danae avrebbe ucciso il re per impossessarsi del suo regno.
Zeus però vide la giovane Danae e se ne innamorò perdutamente e sotto forma di pioggia d’oro la raggiunse nella torre. Dalla loro unione nacque Perseo!
Una volta nato Perseo, Acrisio decide di rinchiudere lui e Danae in una cassa e li getta in mare. La cassa però si arena sulle sponde dell’isola di Serifo salvandoli da morte certa. Qui Danae conobbe re Polidette figlio di Magnete e di una naiade, che si innamorò perdutamente della giovane, la sposò e adottò suo figlio Perseo.
Un giorno Perseo partecipa alle gare dei giochi atletici a Larissa e, nel lanciare un disco, questo gli sfugge di mano e colpisce accidentalmente Acrisio, uccidendolo all’istante e realizzando così la funesta profezia , poiché è scritto che nessuno può sfuggire al proprio destino.
In seguito Danae( sempre secondo la leggenda) andò in Italia dove sposò Pilumno da cui ebbe un figlio:Dauno
Descrizione dell’opera Danae di Tiziano
La giovane riceve la pioggia dorata con una espressione di abbandono estatico. Anche la posizione della fanciulla comunica nello spettatore del dipinto la stessa sensazione. Danae è infatti distesa sul letto e assume una postura di estremo abbandono fisico, le sue gambe benché coperte dal candido lenzuolo, sono aperte, pronte a ricevere la pioggia d’oro fecondante. Il suo corpo nudo è esposto senza veli e sembra non vergognarsi affatto della sua nudità. A destra di Danae una donna molto anziana solleva il grembiule per raccogliere le monete d’oro che piovono dal cielo.