Dal 6 ottobre 2023 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico “DE VISU”, il nuovo album di Sergio Casabianca dal quale è estratto l’omonimo singolo in rotazione radiofonica sempre dal 6 ottobre.
“De Visu” è la title track dell’omonimo disco: si tratta dell’ultimo brano composto dal punto di vista cronologico e, probabilmente per questo, racchiude in modo particolarmente incisivo alcuni dei tratti generali dell’intero album. Il brano si snoda attraverso una struttura articolata, ricca di colpi di scena, sorprendendo e richiamando all’attenzione dell’ascoltatore ma senza mai essere troppo prolisso.
Commenta l’artista proposito del nuovo brano: “De Visu è una composizione a cui tengo particolarmente grazie alle diverse sonorità che contiene ed al mood che sprigiona. Mi piace come ci concentriamo e ci fidiamo l’uno dell’altro ogni volta che eseguiamo il brano in trio. E’ un brano complesso, ostico, che necessita di attenzione ma, per me, estremamente divertente ed appagante.”
Il videoclip è stato realizzato da Kemedia, con le riprese e montaggio video di Gianluca Scalia, presso gli TRP Studios. Al centro del video c’è la musica e l’interplay tra i musicisti: dialogo musicale fatto con gli sturmenti alla mano, ma anche fatto di sguardi, sorrisi e concentazione.
“De Visu” è disco jazz di brani inediti, in guitar trio, del chitarrista catanese Sergio Casabianca. Insieme a lui completano la formazione Riccardo Grosso al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria. Il taglio delle composizioni originali di Casabianca varia dal semplice al ricercato passando dal sound soft di ballad eteree e sentimentali come “Sire”, “Birds of San Marco” e “Fondamenta Nuove”, ad un jazz post-bop dal tono sia dissacrante e diretto, che introspettivo e riflessivo, come in Dreams in a Spiral, Raining in My House e De Visu. Non mancano riferimenti chiari all’interesse ed il piacere per il feel ritmico del funk come in “Desk of Love” e la stessa “Milo Crew”. Casabianca usa una chitarra archtop a cassa larga, dal suono caldo e legnoso – tipico del jazz – talvolta miscelando questo timbro a sonorità, effetti e stilemi decisamente moderni.
TRACK-LIST:
- Dreams in a spiral
- Sire
- De visu
- Birds of San Marco
- Milo crew
- Supposed teachers
- Desk of love
- Fondamenta nuove
- Raining in my house
Spiega l’artista sul nuovo album: “L’uscita di questo mio disco ha sicuramente una notevole importanza per me. De visu è un punto di partenza, un lavoro in cui ho voluto raccogliere materiale musicale di diversa natura, senza lasciare nulla da parte, per cercare di condividere le mie note, le mie necessità artistiche e la mia creatività con colleghi ed ascoltatori. E’, come detto, il punto di partenza da cui si diramano diverse strade per il futuro. La mia mappa musicale è in continuo aggiornamento”.
Ciao Sergio benvenuto a senza linea e complimenti per la tua musica. Da poco è uscito il tuo ultimo disco “De visu”, composto da 9 tracce però tu hai deciso con l’omonima traccia. Come è nato questo album?
L’idea nasce dal bisogno di voler fare un disco e negli anni ho cominciato a raccogliere delle idee musicali che sono rimaste sempre con me e poi le ho completate nelle ultime settimane prima di registrare e proprio componendo gli ultimi brani. Infatti l’ultimo brano composto in ordine cronologico è proprio “De visu” e da il nome al disco un po’ perché suona bene e un po’ perché con le sue trasformazioni ritmiche, i suoi cambi di scena è il riassunto parziale dell’intera opera, dell’intero disco. Mi sembrava quella più rappresentativa.
La prima che hai scritto tra queste tracce?
Forse “Raining in my house” che ha qualche annetto in più e per tanto tempo ha rappresentato il Mood che volevo avere che poi ho trasformato e abbiamo registrato tutto il disco inserendo anche brani di diversa natura.
Chi sono gli artisti che ti accompagnano in questa avventura?
Ho avuto la fortuna di avere accanto a me Riccardo Grosso che è il contrabbassista con cui collaboro da tanti anni e Peppe Trignali che è un batterista formidabile con qualche anno di esperienza in più e che ha sposato la causa e ha reso perfetto il lavoro che abbiamo fatto.
Come pensi di promuovere questo album?
Siamo molto attivi con la promozione in questo momento e stiamo raccogliendo tanti feedback positivi e stiamo lavorando a un calendario di eventi sicuramente per i festival estivi ma anche per i club su suolo italiano a partire dall’inverno perché avendo pubblicato il disco ad ottobre è ancora troppo caldo per organizzare altre cose.
Nel disco sono presenti tre correnti stilistiche una più legata allo swing contemporaneo, al jazz moderno, una dal Mood più europeo, un po’ più etereo e una che strizza l’occhio al funk, all’hip hop sostenuto che ci fa quasi ballare. Sono felice di aver messo tutte e tre queste anime dentro il lavoro perché non volevo precludermi nessuna idea creativa.
Biografia
Sergio Casabianca è un chitarrista, compositore e didatta nato a Catania nel 1990. Ha curato la sua formazione nei conservatori di Catania, Venezia e Palermo.
Diplomato in Chitarra Jazz presso il conservatorio “V.Bellini” di Catania nel 2015, consegue poi il Diploma di Biennio Specialistico in Chitarra Jazz presso il conservatorio “A. Scarlatti” di Palermo con una tesi compositiva (concerto in 5 movimenti) per chitarra elettrica ed orchestra jazz dal titolo “Making Love To Universe” con il massimo dei voti e la menzione d’onore. Ha partecipato come finalista a prestigiosi concorsi nazionali ed internazionali come il “Premio Internazionale Massimo Urbani” ed il “Baku Jazz Festival”.Nel 2017 ha prodotto “Out of Cage”, il suo primo lavoro da leader, incentrato sulla rielaborazione personale della musica di Charlie Parker. Ha collaborato, in ambito jazz e pop con musicisti e progetti del calibro di Francesco Cusa, Giuseppe Urso, Carlo Cattano, Paolo Sorge, Archinuè, JoM, HJO Jazz Orchestra.
Dal 2020 scrive su Guitar Prof, uno dei più importanti blog di chitarra italiani. E’ stato Artist- Exhibitor della Wambooka presso il NAMM 2020 a Los Angeles ed è Artist per Dogal Strings.
Venerdì 6 ottobre 2023 esce l’album “De Visu” (TRP), da considerare come suo disco d’esordio nel mondo della discografia jazz odierna, dal quale è estratto l’omonimo singolo in rotazione radiofonica.