Alcuni problemi sanitari possono essere estremamente fastidiosi ed in alcuni casi complicarsi in condizioni più gravi e pericolose per la vita. Molte persone possono trovare imbarazzo a parlarne anche di fronte a personale sanitario esperto, ma nessuna malattia deve essere fonte di imbarazzo soprattutto se è necessario discuterne con il proprio medico. I problemi intestinali sono spesso argomento che il paziente ha difficoltà ad esternare, ma fortunatamente tale tabù sta ormai crollando; tra i tanti problemi di tale apparato uno comune è caratterizzato dalla diverticolosi del colon.
In primo luogo capiamo qual’ è la differenza tra diverticolosi e diverticolite.
La diverticolosi è caratterizzata dalla presenza di uno o più diverticoli nel colon. Un diverticolo è un’estroflessione della mucosa e sottomucosa del colon che attraversa lo strato muscolare che riveste il colon stesso; poiché non contiene tutti gli strati dell’intestino, è considerato un pseudodiverticolo (il diverticolo vero comprende l’estroflessione anche dello strato muscolare, ma non è tipico del colon).
Quando i diverticoli si infiammano allora si parla di diverticolite questa è infatti caratterizzata dall’infiammazione con o senza l’infezione di un diverticolo, la quale si può complicare in condizioni patologiche più critiche.
I diverticoli hanno un diametro variabile, ma in genere le dimensioni sono comprese tra i 3 e i 10 mm. Si definiscono diverticoli giganti quelli con diametro superiore a 4 cm.
L’eziologia della diverticolosi del colon dipende da numerosi fattori e non è del tutto nota; una dieta a basso contenuto di fibre e con alto apporto di carne rossa sembra essere associata ad un maggior rischio di sviluppare diverticoli. Altri fattori di rischio sono rappresentati da vita sedentaria, obesità, fumo, utilizzo di antiinfiammatori e cortisonici.
I diverticoli sono possibilmente causati da un evento meccanico indotto dall’aumento della pressione del lume del colon che induce l’estrusione della mucosa nei punti più deboli della tonaca muscolare dell’intestino.
La maggior parte dei pazienti con diverticolosi è asintomatica o presenta solo costipazione intermittente (circa l’80%). Il restante 20% può diventare sintomatico nel caso in cui si presenti emorragia dei diverticoli o diverticolite (infiammazione dei diverticoli).
Le diverticoliti possono poi essere classificate in:
- Diverticolite non complicata: la manifestazione più frequente (dal 75 all’80%) della diverticolite
- Diverticolite complicata: definita dalla presenza di ascessi, fistole, ostruzioni o perforazione libera.
La complicanza più importante è rappresentata dalla perforazione di un diverticolo, questa può presentarsi con una sintomatologia alquanto invalidante, con intenso dolore addominale, nausea, vomito, febbre e talvolta anche sintomi urinari a causa dell’irritazione della vescica. Possono essere presenti segni peritoneali dovuti all’infiammazione del peritoneo (membrana che riveste i nostri visceri), il trattamento in questo caso è urgente e di pertinenza chirurgica.
Il alcuni casi può presentarsi sanguinamento dei diverticoli, la maggior parte di questi episodi (75%) cessa spontaneamente. I restanti richiedono intervento in genere endoscopico.
La diagnosi necessita di una visita specialistica e di esami strumentali come TC addome e colonscopia.
La diverticolosi asintomatica non richiede alcun trattamento né modifiche alimentari.
Il trattamento della diverticolite, invece, dipende dalle condizioni cliniche, e può variare dal semplice utilizzo di antibiotici ed antinfiammatori locali sino alla necessità di interventi chirurgici nel caso di complicanze maggiori.