Ritorna la Champions League, e il Napoli torna a incantare l’Europa: nella gara di andata degli ottavi di finale, i Supereroi di Luciano Spalletti espugnano la Deutsche Bank Arena di Francoforte, dominando l’Eintracht molto più di quanto non dica il 2-0 finale.
Dopo i primi 20′ passati a prendere le misure ai tedeschi, copertissimi e talvolta pericolosi in contropiede, gli azzurri hanno rotto gli indugi, sfiorando il vantaggio con il clamoroso palo di Lozano, e sprecando con Kvaratskhelia il rigore procurato dal fulmineo guizzo di Osimhen dopo il montante colpito dal messicano.
Invece di abbattersi, come tante altre squadre avrebbero fatto, il Napoli ha aggredito con ancora più ferocia gli avversari, sbloccando la partita pochi istanti più tardi: splendido il lancio di Lobotka per Lozano dopo il recupero palla, e perfetta la sgroppata del Chucky conclusa dal cross basso su cui si è avventato Osimhen, finito in rete con tutto il pallone.
I partenopei hanno approfittato dello sbandamento dell’Eintracht, raddoppiando con “Air VIctor” su azione fotocopia pochi secondi dopo, ma la rete è stata giustamente annullata per fuorigioco del nigeriano.
Chi si aspettava la reazione dei padroni di casa dopo l’intervallo è rimasto deluso: il Napoli ha continuato nel suo dominio, sfiorando il raddoppio con Lozano e Osimhen, e gestendo al meglio la superiorità numerica dovuta all’espulsione della stella avversaria, Kolo Muani, per un brutto fallo su Anguissa.
Gli azzurri, in controllo ormai totale del match, hanno poi trovato la rete della sicurezza con un’azione da cineteca: scambio tra Anguissa e Kvara, inserimento del georgiano in area, tacco per Di Lorenzo e sinistro chirurgico del capitano azzurro, nell’angolino basso alla destra di Trapp.
Gli ultimi 20′ sono stati utili solo ad aumentare i rimpianti dei partenopei per non aver rimpinguato ulteriormente il punteggio, nonostante le occasioni create da un sontuoso Anguissa e dal solito Osimhen.
Qualificazione ai quarti non completamente archiviata, dunque, ma sulla quale il Napoli ha posto una serissima ipoteca: con il ritorno in programma tra tre settimane, Spalletti e i suoi possono tornare a concentrarsi sul campionato, a partire da questo pomeriggio (ore 18), quando al “Castellani” sfideranno l’Empoli di mister Zanetti.
I toscani, autori sin qui di un campionato sorprendente, sono lontanissimi dalle zone calde della classifica, e hanno già conquistato successi prestigiosi come quello di San Siro contro l’Inter.
Il tecnico di Certaldo sembra orientato a far rifiatare alcuni dei big reduci dall’impresa di Francoforte, come Osimhen, Lozano e Zielinski.
Probabile quindi l’esordio in campionato da titolare per il “Cholito” Simeone, con Politano alla sua destra, Elmas a centrocampo, e il rientro di Mario Rui in difesa al posto dell’ottimo Olivera visto in Champions.
Nonostante l’Empoli non sia certo una “nobile” del nostro campionato, il suo stadio è un autentico tabù per il Napoli, uscitone vittorioso solo una volta nei 9 precedenti giocati in Serie A.
L’unico successo azzurro risale al 19 Marzo 2017, quando i ragazzi di Sarri si imposero 3-2 segnando tre reti nel primo tempo: la doppietta di Insigne e la splendida punizione di Mertens resero vano il tentativo di rimonta empolese nella ripresa, con i gol dell’ex El Kaddouri e di Maccarone.
Il più recente dei 4 pareggi risale al 13 Settembre 2015, quando Insigne e Allan rimontarono per due volte i toscani, passati in vantaggio prima con Saponara e poi con Pucciarelli.
L’ultima delle 4 vittorie dei padroni di casa risale alla scorsa stagione, ed è una ferita ancora aperta per la squadra di Spalletti: in vantaggio di due gol a 10′ dalla fine, grazie ancora una volta a Mertens e Insigne, il 24 Aprile 2022 il Napoli in 7′ subì la rete di Henderson e la doppietta di Pinamonti, gettando alle ortiche le residue chances di scudetto.
La settimana che ne seguì fu a dir poco surreale, con ritiri punitivi trasformati in cene aziendali, e l’avvio di una contestazione tanto feroce quanto ingiustificabile nei confronti di una squadra che, solo 6 giorni dopo, avrebbe conquistato la matematica qualificazione in Champions con il 6-1 rifilato al Sassuolo.
Di quella débâcle la squadra, il tecnico e la società hanno saputo fare tesoro, ponendo le basi per una stagione esaltante e tornando a Empoli quasi un anno dopo con uno spirito e una consapevolezza totalmente diversi.
La suggestione Champions e il rassicurante vantaggio in campionato non devono però far abbassare la guardia agli azzurri, attesi su un campo storicamente ostico da un avversario che ha già dimostrato di saper mettere in difficoltà le “grandi”.
Serve un altro successo, per affrontare con più serenità il prossimo, insidioso doppio impegno interno con Lazio e Atalanta, e per compiere un altro importante passo verso il sogno tricolore.