Il modo migliore per suggellare lo scudetto: il Napoli di Luciano Spalletti dimentica l’amara eliminazione in Champions contro il Milan, batte la Juventus a Torino all’ultimo respiro, e mette di fatto le mani sul terzo titolo della sua storia, che potrebbe arrivare già in questo fine settimana.
E’ stato Raspadori, con uno splendido sinistro al volo su cross di Elmas, a battere Szczesny al 93′, regalando agli azzurri un successo ampiamente meritato soprattutto per quanto fatto vedere nella ripresa.
Dopo un primo tempo senza grosse emozioni, caratterizzato soprattutto dall’incredibile mancata espulsione a Gatti per un cazzotto a Kvara non segnalato dal VAR, la gara si è accesa nel secondo tempo, con il Napoli a sfiorare ripetutamente il gol.
E’ stato Osimhen il più pericoloso dei suoi, prima con un destro finito sul palo al termine di una bella azione di Elmas, poi con un tiro alto da ottima posizione su splendida imbeccata di Di Lorenzo, e infine con un’incornata a botta sicura su corner, finita però centralmente tra le braccia di Szczesny.
Il Napoli, però, ha anche rischiato la beffa quando a 10′ dalla fine Di Maria si è involato in contropiede battendo Meret, ma per fortuna qualcuno ha svegliato Aureliano al VAR in tempo per fargli segnalare a Fabbri che l’azione era nata da un nettissimo fallo di Milik su Lobotka.
Rete annullata quindi, e quando il pareggio sembrava inevitabile, gli azzurri hanno sferrato il colpo ferale: 30″ dopo il miracolo del portiere bianconero ancora su Osimhen, al termine di una combinazione fantastica tra il nigeriano e Zielinski, il polacco ha servito Elmas sulla destra, e il macedone ha trovato sul secondo palo il liberissimo Raspadori, per la rete che ha fatto ammutolire lo Stadium e impazzire di gioia i tantissimi napoletani presenti.
La sconfitta casalinga della Lazio seconda, in casa contro il Torino, aveva già ulteriormente avvicinato i partenopei al tricolore: in caso di mancata vittoria degli aquilotti a San Siro contro l’Inter, al Napoli basterà infatti battere la Salernitana nel derby in programma oggi pomeriggio (ore 15) per laurearsi matematicamente Campione d’Italia.
Spalletti recupera Simeone, fermo dalla gara con il Lecce, ma deve rinunciare ancora a Mario Rui e Politano, infortunatisi nel match di Champions: il tecnico di Certaldo dovrebbe dunque riproporre la stessa formazione vittoriosa a Torino, con l’unica probabile eccezione rappresentata dal ritorno di Zielinski come titolare a centrocampo in luogo di Ndombele.
Gli azzurri sono imbattuti nei 3 precedenti giocati contro i granata a Napoli in Serie A: l’unico pareggio ottenuto dalla Salernitana è infatti lo 0-0 dell’11 Aprile 1948, quando si giocava ancora allo stadio “Collana” sulle colline del Vomero.
L’ultima vittoria del Napoli risale allo scorso anno: nel rotondo 4-1 del 23 Gennaio 2022 andarono a segno Juan Jesus, Mertens, Rrahmani e Insigne.
Per trovare un altro successo dei partenopei bisogna risalire esattamente a 20 anni fa: il 26 Aprile 2003 il modesto e rabberciato Napoli di Naldi, guidato in panchina da Franco Colomba, riuscì a battere i cugini per 2-1 con le reti di Stellone e Dionigi, allontanando lo spettro della Serie C, che sarebbe comunque arrivata un anno più tardi dopo un doloroso fallimento.
Giova ricordare quel momento, e i tanti altri bocconi amari digeriti dai tifosi azzurri in quelle stagioni difficili, proprio alla vigilia di una festa attesa 33 anni, per comprendere appieno la portata storica di questo traguardo, e lo straordinario lavoro compiuto dalla società del presidente Aurelio De Laurentiis.
C’è da scommettere che la Salernitana farà di tutto per accontentare i propri tifosi e, legittimamente, provare a rimandare una festa ormai certa.
Serve quindi che i Supereroi azzurri compiano un ultimo sforzo, per consentire alla città di celebrare un trionfo meritatissimo.