Finalmente! Non c’è altro termine che possa descrivere la sensazione di liberazione e sollievo vissuta dal Napoli e dai suoi tifosi al termine dell’esordio casalingo in campionato contro il Bologna di Italiano, battuto con un perentorio 3-0 dagli uomini di Antonio Conte.
Le parole usate alla vigilia dal tecnico, più protettivo e positivo rispetto alla funerea conferenza stampa pre-Verona, hanno sortito l’effetto sperato: gli azzurri, protetti in difesa da un sontuoso Buongiorno e guidati in attacco da uno scintillante Kvara, hanno sfiorato il gol in più occasioni nel primo tempo, rischiando solo su un’incursione di Castro neutralizzata da un attento e provvidenziale Meret.
Il meritato vantaggio è arrivato nel recupero della prima frazione con Capitan Di Lorenzo, bravissimo nell’inserirsi senza palla e nello sfruttare la gemma servitagli dal fuoriclasse georgiano, controllando di destro e infilando Skorupski di sinistro.
Comprensibile la gioia del capitano, che con questa rete spera di essersi messo alle spalle mesi difficili sia per lui che per tutti i suoi compagni.
Nella ripresa il Napoli ha controllato senza patemi, lasciando stavolta lo sterile possesso palla ai felsinei e colpendo in contropiede prima con Kvara a metà tempo, e poi con il Cholito Simeone nel finale: notevole in occasione del terzo gol l’azione del neo entrato David Neres, che ha sfornato l’assist per il centravanti argentino dopo aver confezionato più di un numero d’alta scuola nei pochi minuti trascorsi in campo.
Una vittoria convincente, dunque, e utile a riportare nell’ambiente un entusiasmo corroborato anche dalla scoppiettante ultima settimana di calciomercato, che prima della sua chiusura (arrivata ieri sera) ha regalato tante nuove armi a disposizione di Conte.
E’ infatti arrivata l’attesissima ufficialità dell’acquisto di Romelu Lukaku, che riabbraccia quindi il tecnico con il quale ha reso meglio e che si è speso totalmente per lui, arrivando a mettere “la mano sul fuoco” come ribadito anche giovedì: l’ex allenatore di Big Rom ai tempi dell’Inter ha ora il suo centravanti, che sarà il fulcro di una manovra già pensata per lui, come si è visto anche contro il Bologna, dove Raspadori è stato spesso cercato da palle lunghe sulle quali ha faticato non poco.
Altro colpo da 90 è arrivato a centrocampo, dove il Napoli si è assicurato dal Manchester United il corazziere Scott McTominay, prodotto del vivaio dei Red Devils e pilastro della Nazionale Scozzese: McTominay garantirà fisicità, dinamismo e gol a un reparto fino ad ora affidato ai soli Lobotka ed Anguissa.
Proprio nel rush finale di ieri è arrivato anche, a completare il reparto di centrocampo, l’altro scozzese, quel Billy Gilmour fortemente voluto da Conte per garantire un’alternativa di assoluto livello al regista della nazionale Slovacca.
Si è invece clamorosamente conclusa con un nulla di fatto la telenovela Osimhen: di fronte a un’offerta faraonica per il giocatore (160 milioni per 4 anni), ma misera per il Napoli (meno di 80 milioni, pare), De Laurentiis ha sbattuto la porta in faccia agli arabi dell’ Al-Ahli, dimostrando che non sono sempre i giocatori e gli acquirenti a dettare le condizioni sul mercato.
Sfumata anche l’ultima alternativa europea, ovvero il Chelsea, l’attaccante nigeriano concluderà l’anno (in attesa del mercato di Gennaio) come ha preteso di iniziarlo, ossia fuori rosa: un epilogo davvero triste per un attaccante del suo livello.
Del resto, con la felice eccezione di parte della stagione dello scudetto, grazie alla quale Osimhen occuperà di diritto un posto nella storia del club, l’avventura in azzurro di “Air Victor” è stata caratterizzata soprattutto da infortuni, bizze, comportamenti poco professionali e troppe libertà concessegli: non c’è da stupirsi, dunque, se tanti tifosi non rimpiangeranno il bomber del terzo tricolore.
In un’atmosfera finalmente euforica, dunque, il Napoli ospita stasera (ore 20:45) il Parma allenato da Fabio Pecchia, indimenticato ex capitano di un Napoli devastato dai debiti dell’era post Maradona, ma che da vice allenatore di Rafa Benitez ha alzato una Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana.
Con Lukaku e McTominay in panchina e pronti all’esordio nella ripresa, Conte dovrebbe riproporre la stessa formazione vista con il Bologna, con due ballottaggi in attacco: Simeone e soprattutto Neres infatti potrebbero partire dall’inizio in luogo di Raspadori e Politano.
Sono 5 le vittorie dei gialloblù arrivate in serie A, la metà di quelle ottenute dai partenopei nei 19 precedenti disputati: l’ultimo “2” in schedina risale al 14 Dicembre 2019, giorno dell’esordio sulla panchina azzurra di Gattuso al posto di Ancelotti: finì 2-1 con i gol di Kulusewski, Milik e Gervinho.
Alla stagione successiva risale il successo più recente del Napoli, che il 31 Gennaio 2021 si impose 2-0 grazie alle reti di Elmas e Politano.
Il pareggio manca dal 23 Dicembre 2001, e Pecchia era in campo con la maglia del Napoli: una sua splendida punizione permise agli azzurri di riagguantare una prima volta gli Emiliani, ma fu Amoruso a siglare il definitivo 2-2, vanificando le marcature di Micoud e Milosevic.
Il completamento della rosa arrivato sul filo di lana, il ritorno alla vittoria in casa dopo più di 5 mesi, la speranza di vivere una stagione di vertice: anche se il Parma, autore di un ottimo avvio di campionato, venderà cara la pelle, ci sono tutte le premesse per vivere un’altra serata di gioia al “Maradona”.