All’inferno e ritorno, due volte: il Napoli di Conte non riesce a vincere a Parma, ma resta in testa al campionato prima dell’ultima curva, grazie a Pedro e alla Lazio che raggiungono due volte l’Inter a San Siro.
E’ stata una notte da batticuore, complice la disputa in contemporanea di tutti i match con obiettivi in ballo: al Tardini gli azzurri, pesanti nella testa più che nelle gambe per l’enormità della posta in palio, hanno trovato un avversario deciso a conquistare almeno un punto, nella speranza che fosse sufficiente a garantirgli l’aritmetica salvezza.
Ne è venuto fuori un incontro sporco, spigoloso, con poche occasioni da ambo le parti: bravo Meret sul destro defilato di Sohm, sfortunatissimo Anguissa, il cui sinistro al volo ha colto il palo interno dopo uno splendido “sombrero” in piena area di rigore.
La doccia gelata è arrivata praticamente all’ingresso degli spogliatoi per l’intervallo, quando i partenopei hanno appreso del vantaggio dell’Inter, firmato da Bisseck in pieno recupero, che avrebbe consentito il sorpasso ai nerazzurri.
Il Napoli ha mostrato di aver subìto il colpo a inizio ripresa, concedendo un’altra conclusione a Sohm su cui Meret si è fatto trovare pronto: gli azzurri hanno poi provato a scuotersi, con l’ingresso di Neres al posto di Raspadori, ma altri due legni, colpiti prima da Politano con un cross sbilenco e poi da McTominay con una splendida punizione deviata da Suzuki, sono apparsi il preludio a una notte amara e piena di rimpianti.
E’ stato il boato dei tifosi azzurri a rincuorare i propri beniamini, quando al Tardini è rimbalzata la notizia del pareggio laziale firmato da Pedro al Meazza, non senza il thrilling di una revisione VAR che ha convalidato la rete inizialmente annullata per fuorigioco.
L’illusione è durata però pochissimi minuti, visto che Dumfries ha riportato quasi immediatamente avanti l’Inter, facendo ripiombare nello sconforto una squadra attanagliata dall’ansia e incapace di rendersi pericolosa.
Il finale, però, è stato ancor più al cardiopalma: un ingenuo “mani” di Bisseck a San Siro ha provocato (sempre dopo un passaggio al VAR, tanto per non rilassarsi troppo) al novantesimo minuto l’assegnazione di un penalty che Pedro, sempre lui, ha trasformato, lasciando la Lazio in corsa per la Champions e riportando di peso il Napoli in testa al campionato, nel tripudio della torcida partenopea presente in Emilia.
Neanche il recupero ha lasciato tranquille le coronarie dei tifosi, anzi: mentre a Milano Arnautovic prima mancava il gol scudetto da mezzo metro e poi si vedeva annullare una rete per offside, a Parma un guizzo di Neres ha regalato al Napoli l’illusione di poter ipotecare il titolo dal dischetto, prima che il VAR si ergesse a protagonista anche su questo campo, inducendo Doveri a revocare il rigore per un precedente, discutibile, fallo di Simeone.
La più folle e palpitante delle notti si è chiusa quindi con un doppio pareggio che lascia sulla racchetta dei ragazzi di Antonio Conte il match point scudetto, da provare a concretizzare nell’ultima giornata in programma stasera (ore 20:45) al “Maradona” contro il Cagliari di Nicola, fresco di salvezza appena conquistata e festeggiata grazie alla vittoria sul Venezia.
Il tecnico salentino spera di poter recuperare in extremis Lobotka e Buongiorno, ma è più probabile che a iniziare la partita sia la stessa formazione vista a Parma, con Neres arma tattica da utilizzare a partita in corso.
I sardi hanno vinto 5 volte nei 37 precedenti disputati in Campania in Serie A, l’ultima delle quali il 27 Settembre 2019: a decidere l’incontro fu un’incornata di Castro, che condannò alla sconfitta la squadra di Ancelotti.
Nella scorsa stagione è stato il Napoli a cogliere la vittoria numero 22: il 16 Dicembre 2023 la squadra affidata a Mazzarri dopo l’addio di Garcia si impose 2-1 grazie alle reti di Osimhen e Kvaratskhelia, intervallate dal pareggio di Pavoletti.
Il pareggio manca dal 2 Maggio 2021, quando Nandez in pieno recupero vanificò il gol di Osimhen, e costrinse gli azzurri di Gattuso a una brusca frenata nella rincorsa alla qualificazione in Champions.
Più di una volta, come in quella occasione, i sardi si sono rivelati un osso durissimo per i partenopei, anche per via di un’accesa rivalità tra tifoserie nata dopo lo spareggio salvezza giocato al San Paolo nel 1997, quando i napoletani tifarono per il Piacenza di Luiso contro i rossoblu di Mazzone.
Al di là del fatto che il Cagliari, per accontentare i propri supporters, possa provare ad onorare un impegno a cui non ha nulla da chiedere, il Napoli deve trovare dentro di sè tutte le energie rimaste per vincere e conquistare un traguardo in cui ha sempre creduto, e che pur senza proclami ha inseguito con la tenacia, la grinta e l’abnegazione tipiche del suo tecnico, riuscendo a restare davanti a un avversario fortissimo fino all’ultimo atto di un campionato sofferto ed emozionante.
Non resta quindi, a Capitan Di Lorenzo e ai suoi compagni, che eseguire l’ultimo ordine impartito dal proprio condottiero dopo la sfida del Tardini: “andiamoci a prendere lo scudetto”.