Traditi da “Air Victor”: dopo la complicata vittoria di Braga, il Napoli non riesce a ripetersi a Bologna, pur giocando un match convincente per lunghi tratti, e per una volta il protagonista in negativo è proprio Osimhen, spesso trascinatore dei suoi.
Più che per il fondamentale rigore gettato alle ortiche, a meno di 20′ dalla fine, il centravanti nigeriano ha deluso per l’ignobile sceneggiata in cui si è esibito quando, all’85’ Garcia lo ha richiamato in panchina per dare spazio a Simeone.
L’aperta contestazione al tecnico, con tanto di suggerimenti tattici sulle due punte da lasciare in campo, conclusa con il giubbino lanciato verso la panchina, è inaccettabile per un professionista del suo livello, e oltre a costituire una gravissima mancanza di rispetto verso i compagni, contribuisce a delegittimare un allenatore già inviso alla piazza dopo sole 6 partite stagionali.
Si è conclusa quindi in malo modo una partita approcciata benissimo dagli azzurri, che hanno sfiorato il gol dopo soli 4′ proprio con Osimhen, sfortunato nel cogliere il palo dopo lo splendido assist di Raspadori, e hanno controllato senza concedere nulla a un Bologna comunque ben organizzato.
L’ottima prova di Natan, lanciato nella mischia al posto dell’infortunato Juan Jesus, e di Ostigaard, ha suggellato il miglior match in fase difensiva disputato dai partenopei fin qui, con un solo tiro in porta concesso in 90′ e una ritrovata sensazione di compattezza tra i reparti.
Tutto ciò non è stato sufficiente a vincere, visto che il rigore concesso da Ayroldi per un netto mani di Calafiori dopo una magia di Zielinski è stato calciato a lato da Osimhen.
Nonostante un netto progresso in termini di gioco, dunque, il Napoli si ritrova nella bufera, con la capolista Inter già distante 7 punti e un clima da “tutti contro tutti” impensabile soltanto un mese fa.
Assume ancora più importanza quindi il ritorno, dopo 26 giorni, al “Maradona”, dove stasera (ore 20:45) arriva l’Udinese di Sottil, bella e sfortunata nell’ultima uscita casalinga contro la Fiorentina.
Garcia dovrà fare a meno di Rrahmani e Juan Jesus ancora a lungo, e quindi in difesa l’unica possibile novità potrebbe essere rappresentata dal ritorno di Mario Rui nell’undici titolare.
A centrocampo Cajuste ed Elmas scalpitano, così come Lindstrom, che potrebbe anche avere una chance dall’inizio in luogo di Politano.
L’Udinese ha vinto solo 4 dei 41 precedenti giocati a Napoli in Serie A, e l’ultimo successo friulano fu firmato da un ex, Denis, e da un futuro azzurro, Inler: era il 17 Aprile 2011, e quel k.o. allontanò i ragazzi di Mazzarri da uno scudetto ancora possibile.
I friulani non tornano da Fuorigrotta con un risultato positivo da un decennio: il 7 Dicembre 2013 la doppietta di Pandev e il gol di Dzemaili furono vanificati dalle reti di Bruno Fernandes, Basta e dall’autogol di Fernandez.
L’ultimo dei 26 successi dei padroni di casa coincide con l’ultima gara giocata nel 2022 prima della sosta Mondiale: il 12 Novembre 2022 i gol di Osimhen, Zielinski ed Elmas resero vano il tentativo di rimonta dell’Udinese, in gol in pochi istanti con Nestorovski e Samardzic a una manciata di minuti dalla fine.
Al “Maradona” è previsto il pubblico delle grandi occasioni, e il Napoli ha davvero bisogno della spinta di tutta la sua gente, per lasciarsi alle spalle polemiche e veleni e provare a rilanciarsi.
Gettare la spugna dopo sole 5 partite non è ammissibile per nessuno, a maggior ragione per i Campioni d’Italia in carica.