Trama: Oggi Lucas festeggia il suo compleanno. È cambiato tanto da quando è nato e sa che continuerà a farlo, anno dopo anno. Perciò il lupacchiotto si chiede: “Come sarà il mio futuro?”. Quindi si inoltra tutto solo nella foresta, dove incontra un agnello che osserva le stelle, una volpe che fa calcoli su calcoli, delle civette che guardano la televisione. È una domanda importante, e tutti sembrano conoscere la risposta, eppure..
Babalibri
Recensione: Il cammino di Lucas è del tutto introspettivo, lui, un lupacchiotto così giovane che si pone domande esistenziali così importanti. Non si da pace, è ossessionato da quello che diventerà un giorno. Sul suo cammino incontrerà un agnello, amante dell’astrologia che in base al suo segno zodiacale gli racconterà a sommi capi la sua personalità, ma Lucas non è convinto: alcune cose sono giuste, altre tremendamente generiche, altre ancora del tutto errate ed è talmente convinto di ciò che dice che conclude con un laconico “Sei nato così, e così rimarrai tutta la vita”. Sarà poi il turno di una volpe, che furbescamente lo impappina di chiacchiere e percentuali che non faranno altro che confonderlo. Il terzo incontro è con le civette, uccelli del malaugurio: prevedono solo disgrazie e catastrofi. Il povero lupetto è sempre più triste e disorientato, non riesce neanche a trovare la strada di casa, ma l’incontro con la talpa sarà prezioso. L’animale ipovedente si rivelerà pieno di buonsenso, e per contrapposizione sarà il più lungimirante, quello con la visione più esatta: spiegherà a Lucas che nessuno conosce il proprio destino ed ognuno è artefice di esso e con serenità lo aiuterà a ritrovare la strada di casa.
Ad A. & R. questo libro non è piaciuto tantissimo, molto probabilmente perchè non si è creata empatia con il protagonista. I miei figli vivono in maniera strettamente infantile, vivono il presente, per loro il futuro c’è, ma è lontano, non lo immaginano, non sono ossessionati da ciò che gli potrà accadere e vedono strano il fatto che un “loro coetaneo” si ponga domande esistenziali del genere. Una cosa però gli è chiara: non si possono fare previsioni e la maggior parte delle cose che accadranno sarà per merito o demerito personale.
Le illustrazioni sono semplici, essenziali, i colori prevalenti sono solo tre: il nero, il bianco ed il giallo.
Un racconto sull’identità e sulle domande.
Olivier de Solminihac. Nasce a Lille, Francia, nel 1976. Autore di numerosi libri per bambini e ragazzi, oltre che di romanzi e poemi, il suo stile narrativo poetico e musicale si distingue per le vivaci e singolari soluzioni inventive. Per lui, ogni libro è come una caccia al tesoro, una ricerca paziente della giusta composizione di voci, suoni, colori e sensazioni
Junko Nakamura. Nasce a Tokyo nel 1975. Nel corso della sua formazione, ha sperimentato diverse tecniche, come la serigrafia, la litografia, la xilografia e l’incisione, fino ad approdare al disegno con matite colorate, pastelli a olio e penne a sfera. Ama i vecchi libri per l’infanzia, i gatti e la natura. Tiene regolarmente laboratori per i più piccoli. Vive e lavora a Parigi.