Trama: Se cambiare casa vuol dire cambiare qualcosa di noi stessi, che cosa si diventa dopo aver traslocato 89 volte nel giro di pochi anni? Dopo aver avuto a che fare con “ogni tipo di umanità esaltata ed estrema, di cazzoni disadattati ed eterni studenti”? Ed essere scampati a incendi, devastazioni, blitz dei fascisti, retate della polizia? Una storia grunge di coabitazioni infernali raccontata da un autore australiano che l’ha vissuta in prima persona. John Birmingham ha veramente coabitato con centinaia di persone diverse, annotando tic, abitudini e follie varie. Da quegli appunti è nato questo libro, un inedito modo di scrivere un divertentissimo romanzo di formazione. John Birmingham ci fa scendere nell’inferno delle case coabitate, in cui ogni girone si rivela più allucinato e incredibile e ci racconta, a venti anni dalla sua prima uscita, che non è cambiato poi molto. La necessità di condividere un appartamento per sostenerne i costi è ancora parte integrante della vita di molti giovani, e non più giovani. Torna in libreria un cult della generazione anni Novanta, un libro e un film che sono rimasti nella memoria collettiva di milioni di persone.
Fandango Libri
Recensione: Di sicuro non è una nuova uscita, ma una fresca riscoperta. Non c’è trama, ma sono raccolte di aneddoti in cui chi ha fatto l’esperienza di convivenza multipla può (lontanamente,spero) rivedersi. Molti racconti sono al limite del pulp e del trash, assurdità dove l’igiene è solo una voce del vocabolario: pavimenti ricoperti da parecchi centimetri di spazzatura; topi che pascolano indisturbati; falò appiccati per ovviare al problema dei panni sporchi da lavare. Un girotondo di personaggi sballati, borderline, psicopatici. Oltre le esperienze dirette del protagonista, vengono ogni tanto inserite quelle di altri ragazzi scelte certosinamente in base al livello di stramberia.
Le coabitazioni spesso sono infernali, le vite devastate, ma è tutto così incredibilmente vero e viene raccontato con grandissima ironia e bravura, forse a lungo andare può venire un po’ a noia non essendoci una trama, ma l’ho trovato geniale. Le vicende sono tragicomiche ed esistenzialiste, si viaggia per l’ Australia, si fumano spinelli, si litiga. Centinaia di personaggi, ma alla fine un senso di solitudine così lontano dall’emblema della convivenza che ci è stato inculcato dalle serie televisive americane.
Consigliatissimo!
John Birmingham (1964) è un autore britannico-australiano, nato a Liverpool si è trasferito con la sua famiglia in Australia nel 1970. Nel 1994 scrive E morì con un felafel in mano, un romanzo autobiografico sulla sua pluriannuale esperienza di coabitazione. Il romanzo diventerà un film diretto da Richard Lowenstein distribuito in Italia da Fandango nel 2001. Nel 1997 scrive il sequel: The Tasmanian Babes Fiasco che viene portato in scena da 36 attori disoccupati diventando in breve tempo uno dei più grandi successi del teatro australiano.