10 giugno 2018. È il secondo giorno ufficiale di E3 ed è la volta di Microsoft.
Inutile girarci attorno: Microsoft ci deve qualcosa. Ci deve qualcosa perché in questa ottava generazione di console ha un’offerta di esclusive che non è nemmeno paragonabile all’acerrima rivale Sony. Ci deve qualcosa perché l’E3 dello scorso anno, per la casa di Washington, è stato a dir poco deludente, visto che sono più le esclusive annullate (vedere Scalebound) che quelle annunciate. Quindi? Microsoft è riuscita a risollevarsi dalle proprie ceneri? Non saprei. Quel che è certo che, rispetto all’anno scorso, certamente ci sta provando.
L’incipit è stato incoraggiante, visto che il primo trailer è stato quello di uno dei capisaldi della software house americana: Halo, con il nuovo capitolo “Infinite”. Poco da dire su questo gioco, visto quel che si è visto, cioè un teaser di circa un minuto, fatto si con l’engine di gioco, ma parente lontano di un gameplay vero e proprio. Lo show è andato avanti con l’ingresso del “grande capo” di Microsoft Phil Spencer, il quale, con il classico discorso d’apertura, descrive la politica dell’azienda con una parola: creatività. Ed è proprio la creatività che caratterizza il secondo trailer di questa serata: viene infatti distribuito un trailer di “Ori and the Will of the Wisps”, successore di “Ori and the Blind Forest”, titolo platform molto bello, caratterizzato dallo spiccato senso artistico.
A questo annuncio sono seguiti una serie di teaser che comunicavano una serie di contenuti aggiuntivi per alcuni dei cavalli di battaglia di Microsoft: da PlayerUknown BattleGrounds (che aggiunge una mappa ed una modalità) a Sea of Thieves (che aggiunge una mappa ed una serie di missioni, ambendo a diventare un gioco vero), che verranno pubblicati nel corso del 2018; senza dimenticare Cuphead (DLC previsto per il 2019) che aggiunge un personaggio giocabile e numerosi boss.
In mezzo ancora numerosi annunci di esclusive minori: Crackdown 3 (uscita prevista per febbraio 2019) con il solito pizzico di ignoranza esaltato, questa volta, dalla collaborazione con l’attore statunitense Terry Crews; Session, gioco online in cui si impersona uno skater emergente; Black Desert, classico MMO con ambientazione fantasy; Tunic, giochino di ruolo in visuale isometrica in cui impersoniamo una volpe alla ricerca della propria storia; e Battletoads, che sembra arrivare direttamente dagli anni ’90, durante i quali impazzavano giochi come questo, che vedono nella co-op locale uno dei propri punti di forza. Ma Spencer e soci non hanno certo smesso con i botti. In mezzo a questi titoli c’è stato spazio anche per il nuovo Forza Horizon (il 4° capitolo), all’interno del quale ci sono numerose novità: le piste che possono cambiare in base alla stagione, ad esempio.
In una kermesse del genere non poteva di certo mancare il gran finale, e quando abbiamo visto l’ingranaggio insanguinato, con teschio incorporato, abbiamo tutti pensato “quale finale migliore del nuovo Gears of War?”. Ed infatti, dopo dei brevi trailer di due capitoli della saga indirizzati al mercato mobile (Gears Pop e Gears Tactics, entrambi in uscita nel 2018), calano le luci e si vedono i protagonisti alle prese con una situazione tra il commovente ed il malinconico, seguita da scene di azione con la grafica di gioco. Niente di trascendentale, ma abbastanza per far brillare gli occhi dei fan Microsoft.
Ovviamente questa panoramica riguarda solo le esclusive che l’azienda americana ha presentato. Come ogni anno ci sono stati dei trailer dedicati a titoli world premiere: su tutti l’attesissimo Kingdom Hearts 3, ma anche il nuovo titolo From Software, Sekiro: Shadow Die Twice; senza dimenticare Cyberpunk 2077 (presentato “dopo i titoli di coda”) che si è meritato una standing ovation; e, per sancire l’acquisizione, da parte di Microsoft, della quasi morta Ninja Theory, un bel trailer di Devil May Cry 5.
Insomma, il bilancio di questa conferenza, a mio parere, è stato senz’altro positivo, e Microsoft è sulla buona strada per risalire la collina e provare a rappresentare una vera concorrenza per Sony. Una delle chiavi del successo può senz’altro essere il “Xbox game pass”, una sorta di cloud in cui gli utenti Xbox, appunto, possono fruire di uno svariato numero di titoli tra cui Fallout 4, Super Meat Boy, Dead Cells, ecc. Ora tutto sta nel mantenere le aspettative e le promesse fatte; cosa che non dovrebbe essere troppo difficile. Vero Phil?