Secondo il Washington Post, in occasione della conferenza Def Con avvenuta lo scorso agosto a Las Vegas, le macchine per votare impiegate nelle elezioni americane sono state hackerate con poca difficoltà.
Matt Blaze, professore alla Georgetown University, presente all’evento ha affermato che ognuna delle oltre 100 macchine esaminate dai ricercatori è risultata vulnerabile ad almeno un attacco.
I dettagli non sono stati resi noti, ma si parla di password troppo semplici e un sistema poco efficace di crittografia. La violazione può avvenire mediante accesso fisico alle macchine ma anche da remoto. L’esperimento fa riflettere in vista delle elezioni presidenziali del 2020 e considerato quanto è emerso dopo le elezioni del 2016 in termini di interferenze dall’estero.
Fonte: ANSA