Emanuela Tittocchia è un talento del mondo dello spettacolo italiano. Simpatica, ironica e divertente e soprattutto umana. Qui di seguito un bella intervista che mi ha rilasciato a Napoli in occasione della presentazione della sua biografia intitolata TIT TOC- l’autobiografia. A soli cinquantacinque anni la Tittocchia ha raggiunto tanti traguardi e ce li racconta tutti nel suo bel libro.
Come mai così giovane hai scelto di scrivere già una biografia?
Ti ringrazio tanto, io ho cinquantacinque anni è un po’ di cose le ho vissute. Ho iniziato a fare l’attrice nel 1991 nel teatro Nuovo di Torino, sono passati trent’anni ed ho pensato che fosse arrivato il momento di raccontarmi. Vero anche che ho incontrato la casa editrice Edizioni Vulcaniche con una bella proposta editoriale. Fa un po’ effetto vedere come questo libro contenga tutta la mia vita.

Nello spettacolo cosa non hai ancora fatto e che ti piacerebbe fare?
Anche se ho condotto eventi e partecipato a molte trasmissioni non ho mai avuto una trasmissione tutta mia su una rete nazionale, mia intendo che decido tutto io, come faccio in A casa di Emy su una rete non nazionale. Quindi una “cosa del genere” tutta mia, mi manca e poi sinceramente mi piacerebbe cantare di più.
Come opinionista in televisione c’è qualcuno che ti ha irritato particolarmente?
Spesso. Ma non li voglio nominare perché non gli voglio dare importanza o spazio che non meritano. Ci sono opinionisti che non sanno esprimere un’opinione e quindi in mancanza d’altro ti offendono. Io ho avuto un grande maestro di nome Cesare Lanza che mi insegnato tutto, anche come interagire in salotto televisivo. In TV ti insultano quando non sono reggere il confronto con te.

Nel tuo libro parli di bullismo
Da ragazzina o anche da bambina ero “grassa”, ho scritto proprio così nel libro, e questo mi ha portato ad essere presa in giro, ed io non ne capivo il motivo, non facevo nulla di male e subivo maltrattamenti. Avevo solo qualche kg in più. Essendo ipersensibile, la prendevo malissimo e non mangiavo più, da lì è sfociata l’anoressia.
Questo libro a chi lo dedichi, e a chi lo consigli?
Lo dedico ai miei genitori, e lo possono leggere tutti, chi è curioso del dietro le quinte dei programmi e, più in profondità, chi vuole leggere la storia di una ragazza che aveva un sogno e l’ha realizzato. Questo volume è un inno alle donne libere che non seguono per forza un percorso di vita già tracciato.
Cosa non rifaresti nella tua vita?
Non rivivrei, se potessi, una relazione tossica che ho avuto per qualche anno con una persona cattiva che mi ha fatto stare male, non faccio il nome.

