Nonostante siano passati mesi da quando l’emergenza Coronavirus ci è piombata addosso e nonostante ci troviamo ad affrontare la seconda ondata della pandemia, molti sembrano ancora non capire l’entità del problema. Al di là dei negazionisti veri e propri- sui quali, come si suol dire, stendiamo un velo pietoso -, in tanti sottovalutano le reali complicazioni o, comunque, esprimono punti di vista superficiali. Il vero cuore della questione è che il virus comporta un alto tasso di ospedalizzazioni e quindi un sovraccarico del sistema sanitario che rischia il collasso. Nel momento in cui gli ospedali iniziano a saturarsi di pazienti Covid, il pericolo concreto è che non si riesca a offrire adeguata assistenza alla cittadinanza, anche per tutte le altre patologie perché, ovviamente, il Coronavirus non sospende le altre malattie. Un esempio drammatico in questo senso, nelle scorse ore, ci è giunto da Castellammare di Stabia dove un uomo di 74 anni è morto, per un’ischemia, in attesa di un medico che potesse salvargli la vita. Al San Leonardo di Castellammare, purtroppo, il blocco dei ricoveri si protrae da giorni e le ambulanze, spesso per diverse ore, sono occupate dai pazienti positivi e sintomatici, costretti al ricovero all’esterno perché il pronto soccorso è congestionato e non ci sono più posti a disposizione.
A raccontare la terribile vicenda, come riportato sulle pagine de La Repubblica Napoli, è stato il genero dell’uomo deceduto. Al telefono non rispondeva nessuno e non c’era modo di trovare un’ambulanza; così i parenti si sono recati in persona al 118. “Dopo quasi due ore ci siamo dovuti recare al 118, con tante ambulanze in fila. Soltanto dopo altre due ore e tanta insistenza, siamo riusciti a far partire un’ambulanza, ma senza medico». Queste le parole di Raimondo, proprietario di una pizzeria.
Alla fine, un mezzo è riuscito a partire ma senza medici e gli infermieri a bordo non disponevano delle competenze per curare il paziente. È stato, quindi, necessario attendere un’altra squadra di soccorso, arrivata dopo altre due ore, ma ormai non si poteva far altro che constatare il decesso. Ovviamente, la famiglia della vittima esprime rabbia e dolore per un qualcosa che, molto probabilmente, con interventi tempestivi, si sarebbe potuto evitare. Dopo il funerale, è già stata annunciata da parte loro una giusta denuncia.
Questo episodio gravissimo – che, se si continua con questo andamento, rischia di non essere un caso isolato -, deve dunque farci riflettere su quanto la prudenza e il rispetto delle regole anti-contagio siano necessari per salvare vite umane. Al tempo stesso, ormai è chiaro, che, soprattutto per il futuro, urge una seria analisi attorno a tutte le problematiche e le carenze che attanagliano, da decenni, la nostra Sanità, specie nel Sud, e che ora, sotto la pressione della pandemia, stanno esplodendo in maniera atroce. Di queste gravi inefficace la politica dovrà rispondere.