Secondo poker consecutivo in campionato per il Napoli “albiceleste”: dopo la Roma, anche il Crotone viene battuto (a domicilio) con un secco 4-0, ed è ancora una volta Capitan Insigne (evidentemente ispirato dalla maglia confezionata in onore di Maradona) con una magia delle sue ad aprire le marcature.
Di Lozano, Demme e Petagna i gol che hanno chiuso i conti nella ripresa, quando i padroni di casa, autori di un primo tempo generoso, erano già ridotti in 10 per l’espulsione di Petriccione ed avevano sostanzialmente ammainato bandiera bianca.
Chiedeva risposte ai suoi Rino Gattuso, soprattutto in termini di continuità e di qualità del gioco, ed in tal senso non tutto fila ancora per il verso giusto, anche se il risultato di domenica, ed in generale il cammino della squadra sin qui (7 vittorie e 2 sconfitte sul campo in serie A, 10 punti in 5 partite in Europa League) non lasciano spazio a particolari critiche.
Eppure la squadra in diversi momenti della partita mostra ancora delle difficoltà, sia dal punto di vista tecnico (il Napoli soffre tremendamente il pressing e fatica a costruire l’azione dal basso come vuole il suo allenatore), sia dal punto di vista caratteriale: solo nel finale, sia con una Roma spenta che contro un Crotone esausto, i partenopei hanno messo al sicuro la partita, denotando una mancanza di cinismo che stava costando cara ad Alkmaar una settimana fa.
Servirà un Napoli sia bello che cinico, stasera, nell’ultima sfida del Girone F di Europa League contro la Real Sociedad: gli azzurri hanno una motivazione in più per far bene, visto che per la prima volta giocheranno nel loro stadio ufficialmente dedicato alla memoria di Diego Armando Maradona.
In realtà le motivazioni legate all’importanza del match dovrebbero essere più che sufficienti: Insigne e compagni devono conquistare almeno un punto per essere certi dell’aritmetica qualificazione ai sedicesimi di finale del torneo.
Gattuso dovrà fare a meno anche stavolta dell’ormai lungodegente Osimhen, che stasera probabilmente verrà sostituito da Mertens, mentre domenica in Calabria era stato Petagna a partire titolare; molto probabile invece la conferma di Zielinski, apparso a suo agio nel ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 (suo l’assist per Insigne dopo un favoloso tunnel) e apparso in netta ripresa dopo il periodo di assenza causa covid.
Oltre all’importanza della posta in palio è la caratura dell’avversario ad imporre massima attenzione: la Real Sociedad è seconda in Liga a un punto dall’Atletico Madrid, anche se dovrà rinunciare ad Oyarzabal e soprattutto alla sua stella più luminosa, quel David Silva campione d’Europa e del Mondo con le furie rosse trasferitosi in terra basca questa estate dopo una lunga militanza nel Manchester City.
Del resto le squadre spagnole rappresentano un osso duro per chiunque, come il Napoli ha appurato sulla propria pelle: quello dell’andata è stato solo il terzo successo degli azzurri in terra iberica, mentre in casa l’ultima vittoria è il 2-0 (Hamsik e Cavani su rigore i marcatori) del 26 Settembre 2011, ottenuta contro il Villareal nell’esordio in casa di quella edizione della Champions League.
Sarà un match complicato, insomma, ma il Napoli non può sbagliare: mancare la qualificazione, nella sera dell’esordio al “Diego Armando Maradona”, sarebbe davvero imperdonabile.