Atteso dal riscatto dopo la sconfitta del recupero allo Stadium, il Napoli non si fa pregare e batte con il classico risultato all’inglese la Sampdoria: una vittoria abbastanza netta, nonostante qualche passaggio a vuoto a metà della ripresa che ha rischiato di compromettere il buon esito finale della contesa.
Gattuso si affida alla formazione più ovvia in questo momento: Osimhen al centro dell’attacco, Politano al posto di Lozano, apparso fuori forma, Manolas al centro della difesa, con Mario Rui a presidiare la fascia mancina; il ballottaggio dei portieri lo vince Ospina.
Gli azzurri giocano bene e danno la sensazione di poter passare da un momento all’altro: del resto la qualità in avanti è tanta, ma un pizzico di imprecisione e precipitazione al momento della scelta finale fanno in modo che la gara, dominata per tutto il primo tempo, resti bloccata sul nulla di fatto fin dopo la mezzora, allorquando una bellissima azione in velocità e palla a terra che vede coinvolti Osimhen, Zielinski e Fabian, è conclusa dallo stesso spagnolo con un tiro preciso che non da scampo ad Audero. Sbloccato il risultato i napoletani si sentono più sicuri e solo l’imprecisione di Politano al tiro e al cross non regalano il raddoppio che avrebbe regalato una ripresa meno movimentata.
Anche nella ripresa è il Napoli ad andare vicino al gol ma per ben tre volte il portiere blucerchiato sventa, su Zielinski prima e su Fabian e Insigne dopo. A questo punto la squadra perde qualche distanza e la Samp, ordinata ma mai troppo pericolosa fino a quel momento, inizia a minacciare la porta di Ospina. Poco prima di un angolo, si accascia al suolo lo stesso Ospina (per un precedente scontro con Gabbiadini), Gattuso ordina il cambio con Meret e, contestualmente, anche quelli di Politano (per Lozano) e Zialinski (per Mertens). Alla fine Ospina resta in campo e sugli sviluppi del corner i padroni di casa pareggiano: è Thorsby a svettare di testa ma il gol è annullato (dal var, assurdo che Valeri non veda) per un doppio fallo dello stesso Thorsby su KK e, soprattutto, di Keita su Ospina.
Scampato il pericolo, il Napoli capisce che serve il secondo gol che arriva puntuale ad una manciata di minuti dalla fine: Osimhen si invola verso la porta, servito d Mertens, e realizza calciando forte sul primo palo. Quinto centro per il nigeriano, sempre più presente e al centro del progetto tecnico: non sappiamo cosa sarebbe stato il campionato del Napoli con la gazzella nigeriana e il vecchio Ciro sempre a disposizione.
Non cambia la situazione in vetta, di riffa o di raffa in vetta vincono tutte e il Napoli resta al quinto posto, a meno 2 dall’Atalanta, meno 3 dalla Juve e meno 4 dal Milan. L’equilibrio è sottile e nessuno può permettersi passi falsi. Il calendario, alla lunga, peggiore sembra quello del Milan, ma la differenza la faranno la voglia di arrivare, lo stato di forma delle squadre e il momento storico in cui si andranno ad affrontare le varie compagini.
Nella prossima giornata Napoli-Inter (non brilla la squadra di Conte ma vince eccome, 11 vittorie di fila) e Atalanta-Juve: ci sarà da divertirsi.