Quando si parla di videogiochi tie-in, è chiaro fin dall’inizio che il loro scopo principale è quello di soddisfare una nicchia di appassionati. Si rivolgono a un pubblico ben definito, costruendo le proprie fondamenta sul materiale originale da cui attingono: un punto di forza per i fan ma anche un limite per chi non conosce o non apprezza l’opera di riferimento.
Nel caso di Fairy Tail 2, sviluppato da Koei Tecmo, siamo davanti a un classico esempio di tie-in che fa di tutto per soddisfare i fan dell’omonimo manga di Hiro Mashima. Tuttavia, pur riuscendo a catturare lo spirito della serie e ad ampliare in qualche misura il suo universo narrativo, il gioco si perde tra meccaniche di gameplay monotone, un level design poco ispirato e una gestione delle dinamiche di combattimento che non riesce a tenere viva l’attenzione a lungo.
Come premessa, è doveroso specificare che non mi ritengo una fan di Fairy Tail. Ho letto il manga ai suoi esordi, ma ho finito per abbandonarlo a causa di una trama che, seppur ricca di momenti epici, spesso si diluiva in un senso di prevedibilità e di sacrifici apparenti. La mancanza di reali conseguenze per i personaggi e una narrazione che sembrava annullare ogni rischio mi hanno spinta a lasciare la serie. Nonostante questo, ho cercato di affrontare il gioco con un approccio neutrale, consapevole che avrebbe seguito le orme del manga e che i suoi punti di forza avrebbero potuto piacere ai fan.
Eppure, Fairy Tail 2 non è solo un problema di storia o di fedeltà al materiale originale. La sua più grande debolezza risiede nel gameplay: una struttura che, nonostante alcuni miglioramenti rispetto al capitolo precedente, non riesce a offrire un’esperienza appagante nemmeno per i fan più accaniti.
La trama: L’ultima battaglia contro Zeref e oltre
Il fulcro narrativo di Fairy Tail 2 ruota attorno all’arco finale del manga, incentrato sulla battaglia contro Zeref, l’Imperatore Spriggan, e il suo esercito d’élite, gli Spriggan 12. Il gioco segue fedelmente la trama dell’opera originale, con Natsu e i suoi compagni della gilda Fairy Tail impegnati in una guerra che minaccia di distruggere il regno di Fiore.
Zeref, con il suo esercito, scatena una serie di eventi devastanti che obbligano i protagonisti a lottare con tutte le loro forze. Come nel manga, la narrazione è un crescendo di scontri, rivelazioni e momenti emotivi, culminando in una battaglia finale che svela i segreti delle origini di Natsu e del suo legame con Zeref.
La novità di questo capitolo videoludico è rappresentata dalla storia inedita The Key to the Unknown, che si sblocca una volta completata la campagna principale. Questa nuova avventura, suddivisa in quattro capitoli, propone un tono più leggero e meno drammatico rispetto agli eventi principali, permettendo ai giocatori di esplorare nuove aree, scoprire segreti nascosti e interagire più a fondo con alcuni personaggi secondari. Tuttavia, anche in questo caso, il livello di scrittura non si discosta da quello della trama principale, rimanendo coerente ma privo di veri guizzi creativi.
Gameplay: Una monotonia difficile da spezzare
Il difetto maggiore di Fairy Tail 2 è la ripetitività del gameplay. Nonostante alcune innovazioni rispetto al primo capitolo, il gioco si basa su una struttura prevedibile che, dopo poche ore, rischia di annoiare anche il giocatore più paziente.
Le missioni seguono quasi sempre lo stesso schema: raggiungere una determinata area, affrontare nemici minori per far salire di livello i personaggi, e poi sfidare uno degli Spriggan in una boss fight. Purtroppo, queste battaglie si somigliano molto tra loro, con scontri che spesso si dividono in più fasi senza offrire reali variazioni nelle strategie da adottare. In molti casi, anche se il giocatore riesce a vincere un round, la trama lo forza a perdere, prolungando inutilmente gli scontri e aumentando il senso di frustrazione.
La monotonia si riflette anche nell’esplorazione. Sebbene il gioco parli di una “mappa aperta”, in realtà molte aree sono bloccate da barriere ambientali che possono essere superate solo in momenti specifici della trama. Anche la raccolta di oggetti e l’apertura di forzieri non offrono grandi soddisfazioni, poiché i materiali ottenuti sono spesso inutili o superflui.
Le battaglie contro i nemici minori diventano rapidamente un esercizio ripetitivo, soprattutto quando il livello del giocatore supera quello degli avversari, rendendo gli scontri superflui e privi di sfida. Questo crea un loop di gameplay che si riduce a un semplice “correre da un punto all’altro”, privando il gioco di qualsiasi profondità.
Il sistema di combattimento: Potenziale sprecato
Il sistema di combattimento è stato rinnovato rispetto al primo capitolo, introducendo meccaniche come i Fairy Rank, gli SP e gli attacchi combinati come i Link Attack e gli Unison Raid. Queste aggiunte rendono gli scontri più dinamici e interattivi, ma non riescono a risollevare un’esperienza che rimane troppo semplice e ripetitiva.
Uno degli aspetti più interessanti è la gestione della resistenza dei nemici, che deve essere abbattuta prima di poter infliggere danni significativi. Tuttavia, questa meccanica finisce per favorire un approccio ripetitivo, dove alcune mosse risultano così efficaci da essere utilizzate costantemente, riducendo la varietà delle strategie.
Anche i boss, che dovrebbero rappresentare i momenti culminanti del gioco, non offrono sfide significative. Spesso le battaglie si protraggono per troppo tempo senza motivo, risultando più frustranti che soddisfacenti. A difficoltà media, il gioco è incredibilmente semplice, al punto da rendere quasi superflua la gestione dei personaggi e delle loro abilità.
Lato tecnico: Un’occasione mancata
Dal punto di vista tecnico, Fairy Tail 2 si presenta con un comparto grafico poco ispirato e ambientazioni che mancano di profondità e dettagli. I modelli dei personaggi principali sono ben realizzati, ma i PNG secondari e i nemici minori risultano ripetitivi e anonimi.
La mappa di gioco, suddivisa in regioni, non riesce a trasmettere la vitalità del mondo di Fairy Tail, apparendo vuota e priva di elementi che invoglino all’esplorazione. Anche le missioni secondarie sono scarse e poco significative, limitandosi a semplici obiettivi che non aggiungono nulla all’esperienza complessiva.
Un punto a favore è rappresentato dalla velocità del viaggio rapido, che permette di spostarsi rapidamente tra i vari punti di interesse. Tuttavia, questa comodità non basta a compensare la sensazione generale di un mondo di gioco piatto e poco coinvolgente.
Conclusione
Fairy Tail 2 è un titolo che punta tutto sul fanservice, ma che non riesce a costruire un’esperienza ludica solida e appagante. Pur offrendo momenti di divertimento per i fan del manga, il gioco soffre di una ripetitività strutturale che penalizza il gameplay e un comparto tecnico poco curato che non rende giustizia al mondo di Hiro Mashima.
Se siete appassionati di Fairy Tail e cercate un modo per rivivere le avventure della vostra gilda preferita, potreste comunque trovare qualcosa di interessante in questo titolo. Tuttavia, per chi cerca un JRPG ben realizzato e coinvolgente, Fairy Tail 2 difficilmente sarà all’altezza delle aspettative.