Polistrumentista, ha suonato con i più celebri cantautori italiani, ha aperto tanti concerti e ora insegue un sogno tutto suo, parliamo di Federico Mecozzi, il più giovane direttore d’orchestra presente a Sanremo 2021. Dal 15 ottobre è disponibile su tutte le piattaforme di streaming “LA CURA”, un’emozionante rivisitazione del capolavoro di Franco Battiato composta e interpretata da FEDERICO MECOZZI. Seguiranno con cadenza settimanale le pubblicazioni in digitale delle rivisitazioni contenute in “EXPLORATIONS”, progetto musicale già presente in formato video sul canale YouTube ufficiale di Federico Mecozzi.
«Faccio fatica a descrivere lucidamente la mia devozione per Battiato – spiega Mecozzi – È sempre stato per me un faro, una luce altissima e irraggiungibile, ma allo stesso tempo palpabile attraverso l’intensità della sua musica. Anche se potrà apparire ad alcuni l’ennesimo omaggio all’artista scomparso, questa versione de “La cura” è un modo per restituire umilmente la mia dichiarazione d’amore, e di gratitudine, verso Franco Battiato»
E’ proprio da questa profonda devozione di Federico Mecozzi per il Maestro che è nata la sua personale rivisitazione di uno dei suoi brani più iconici ed emozionanti, “La cura”.
A questa release inedita seguirà la pubblicazione in digitale dei brani racchiusi in “Explorations”, una raccolta di rivisitazioni con cui Mecozzi propone una personale esplorazione in chiave strumentale delle canzoni pop che più hanno segnato il suo percorso artistico e umano nel corso degli anni. Il progetto – già presente su YouTube – vedrà la pubblicazione dei singoli brani che ne fanno parte a cadenza settimanale.
Ciao Federico e benvenuto a Senza Linea. Tu sei un polistrumentista. Come nasce la passione per la musica e per gli strumenti musicali?
Grazie! La passione viscerale per la musica nasce da bambino, grazie all’aver respirato quotidianamente tanta musica di ogni genere in casa (i miei genitori non sono musicisti ma da sempre grandi appassionati). A 5 anni conoscevo tutte le canzoni di De André, cosa che mi ha spinto a voler studiare la chitarra. All’età di 12, poi, iscrivendomi al conservatorio, ho scelto di intraprendere lo studio del violino, che è divenuto da subito il mio strumento. Ho comunque sempre sentito il bisogno di esplorare strumenti e approcci diversi, quindi ho studiato anche pianoforte e in un secondo momento anche la direzione d’orchestra.
Hai fatto tanti concerti, collaborato con tanti artisti. A chi ti senti più legato? Con chi è più bello suonare?
Le diverse collaborazioni sono per me una fonte di grandissimo arricchimento. Senza dubbio posso considerare l’esperienza con Ludovico la più significativa e duratura. Lavorarci insieme mi offre da dodici anni la possibilità di aprire in continuazione la mente viaggiando in tutto il mondo, suonando in teatri e arene di grande prestigio. C’è con Ludovico un bellissimo rapporto di amicizia e, artisticamente, ho appreso da lui tante piccole cose di grande valore, grazie al modo che ha di concepire la musica, sempre aggregativo e di condivisione.
Oltre a svariati concerti ti occupi anche di arrangiamenti. Qual è il genere musicale che più ti appartiene?
È davvero difficile scegliere un genere che mi appartenga più di altri; spesso è difficile anche identificare un genere, se penso ad esempio alla musica che scrivo: una miscellanea di mondi anche distanti tra loro, che fanno parte della mia crescita, del mio gusto, delle mie esperienze, dalla musica barocca al post-rock, dal folk all’elettronica, alle tradizioni musicali etniche, quella celtica in particolare.
A Sanremo la tua presenza è stata accolta con grande entusiasmo in quanto più giovane direttore d’orchestra. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
La direzione d’orchestra è per me un’attività “parallela”, indispensabile poiché ti offre un punto di vista diverso, “totale”, della musica. Dirigere sul palco dell’Ariston, al festival di Sanremo, con un’orchestra di grandi professionisti è stata un’esperienza indimenticabile, molto formativa e anche divertente: un’immersione in un mondo sicuramente televisivo e più costruito rispetto alla dimensione del concerto (che trovo essere la mia dimensione naturale), ma molto interessante da vivere.
Sabato ci sarà il tuo concerto a Roma, al Parco Archeologico dell’Appia Antica. Cosa ascolteremo? E’ previsto un tour?
Sabato sarò accompagnato dalla mia band e si tratterà per me di un concerto “di transizione”, che porterà dal mio primo album “Awakening” ai nuovi brani usciti più recentemente e che anticipano il prossimo disco, passando ogni tanto attraverso alcune rivisitazioni-omaggi ad altri artisti e brani che mi hanno segnato. La location è sicuramente un luogo di grande suggestione (come indica anche il titolo del festival, “Suggestiva”), mi aspetto infatti un’intensa fusione tra architetture sonore e architetture visive. Al momento non è ancora previsto un tour, ma mi auguro che la ripartenza che stiamo vivendo porti presto all’organizzazione di nuovi concerti in Italia e fuori.
Che progetti hai per il futuro?
Nel futuro immediato c’è il completamento dei nuovi brani che andranno a comporre il mio secondo album, nati per lo più nel lungo periodo di lockdown: se non altro, questa lunga pausa si è rivelata per me molto produttiva da un punto di vista creativo. Contemporaneamente sono ricominciati i concerti con Ludovico Einaudi, dimensione che mi era mancata molto, che ci stanno portando in e fuori Europa.
Il 16 ottobre FEDERICO MECOZZI si esibirà dal vivo presso il Parco Archeologico dell’Appia Antica di Roma, precisamente all’interno del Grande Ninfeo di Villa dei Quintili, per un doppio appuntamento live alle 19:00 e alle 21:00. L’evento fa parte della rassegna “SU:GGESTIVA – Musica pura per luoghi straordinari”. E’ possibile accedervi tramite biglietto.
Su:ggestiva è un’esperienza di scoperta ad alto impatto emozionale che vuole offrire al pubblico giornate di concerti e performance musicali in location bellissime, suggestive, uniche ed insolite. E’ all’interno di questo programma che si inserisce la doppia esibizione dal vivo di Federico Mecozzi: un concerto emozionante che avrà luogo tra le storiche mura del Grande Ninfeo di Villa dei Quintili.
Per accedere all’evento sarà necessario esibire: · il biglietto per il concerto (disponibile qui); · l’Appia Card (disponibile qui).
Qui l’evento Facebook con il programma completo di Su:ggestiva.
Biografia
Federico Mecozzi nasce a Rimini nel 1992. La predisposizione e l’approccio con la musica sono precoci: all’età di sei anni inizia a suonare la chitarra, di cui si serve fin da subito per scrivere canzoni. Partecipa giovanissimo ad alcuni prestigiosi concorsi cantautoriali, ottenendo notevoli risultati. A 12 anni intraprende il percorso accademico presso l’Istituto Musicale “G. Lettimi” di Rimini, dove studia violino sotto la guida del M° Domenico Colaci e, pochi anni dopo, intraprende gli studi di direzione d’orchestra guidato dal M° Gianluca Gardini; partecipa in seguito a corsi di perfezionamento nell’ambito della direzione sotto la guida del M° Piero Bellugi. Oltre all’intensa attività concertistica, si dedica da anni alla composizione e all’arrangiamento nell’ambito della musica leggera (pop), classica contemporanea e minimalista. Interpreta, inoltre, musica celtica e folklorica (della tradizione bretone, irlandese e scozzese). Polistrumentista, a partire dal 2009 collabora stabilmente con il celebre compositore e pianista Ludovico Einaudi, che affianca tuttora dal vivo in lunghe tournée nei più prestigiosi teatri e arene del mondo oltre che nella realizzazione dei dischi come musicista e assistente musicale. In studio di registrazione ha lavorato anche con e per Pacifico, Angelo Branduardi, Blonde Redhead, Remo Anzovino, Filippo Graziani, Andrea Mingardi. Negli ultimi due anni, ha parallelamente lavorato a “Awakening”, il suo primo album da solista (come violinista, compositore, polistrumentista), disponibile dal 25 gennaio 2019. Inoltre, è stato il più giovane direttore d’orchestra del Festival di Sanremo 2019 e uno dei più giovani di tutti i tempi. Ha diretto sul palco dell’Ariston l’orchestra di Sanremo nell’esecuzione del brano “Nonno Hollywood”, del cantautore Enrico Nigiotti, in gara fra i big dopo il successo a X Factor.