A dire che cultura è inclusione, di questi tempi si fatica, presi come siamo dalla “cura” dell’orticello di casa nostra. Una zappatina qui poi un’altra lì, rinfreschiamo il colore della recinzione e magari, già che ci siamo, alziamola pure un po’. Se è di legno facciamola di metallo. Se è di metallo allora perchè non di cemento?
Eppure, a salire su uno sgabello e a buttare gli occhi oltre, uno potrebbe pure sorprendersi. Uh! Guarda là, Notre Dame e l’Islam! E là, Plotino con Michelangelo…uah, Beethoven e Napoleone e aspetta, l’apostolo Giovanni al bar con Platone!
Tranquilli, non sono impazzito, sono solo un accanito fan delle connessioni e quelle, stando barricati in casa propria, non si incontrano. È per questo che oggi, come al solito, vi porto a spasso nel tempo.
Se vi piacciono gruppi come Rage Against the Machine, P.O.D, Limp Bizkit, Linkin Park, Guano Apes, Korn, Slipknot, Incubus, Deftones et similia, tutto ciò che dobbiamo fare è andare dritti al cinema a guardare una bella commedia. Non un film qualunque, ma quello che è stato inserito nella top 10 delle commedie americane di tutti i tempi, quello che qui da noi in Italia è ancora al primo posto degli home video venduti: Frankenstein Junior. Si, proprio il film di Mel Brooks e Gene Wilder.
Di tutte le accoppiate pazze che si vedevano dal mio sgabello, quella tra Igor (lèggasi Aigor) e Rap Metal mi ha davvero steso!
New York, 1975. A Times Square il cinema è fighissimo e le poltrone comodissime. A pochi minuti dall’inizio del film il brusio che si alza in sala distoglie la mia attenzione dal mega secchio di pop corn che sto ingurgitando. Sono entrati niente meno che i “Gemelli Tossici” degli Aerosmith: Steve Tyler e il suo compare Joe Perry. La band è qui nella Grande Mela per le registrazioni del suo terzo album, “Toys In The Attic”. Steve e Joe (il soprannome che è stato affibbiato alla coppia è tutto un programma) fanno la vita delle rock star: la musica ovviamente e anche il sesso. Ma loro sono veramente campioni delle droghe e i loro eccessi li portano spesso ad avere vuoti di creatività. Tendendo l’orecchio alla conversazione di un paio di assistenti seduti non lontano da me, riesco a sentire che i due sono venuti a rilassarsi col film. Joe oggi ha buttato giù un riff di chitarra che sembra molto buono e il batterista Joey Kramer ci ha messo sotto un ritmo funk. Steve, completamente fatto e sorpreso dal ritmo incalzante e sincopato, non è riuscito a improvvisarci una melodia e tantomeno delle parole. Ha intuito, però, la vaga possibilità di infilarci un testo molto fitto e quasi parlato.
Sullo schermo intanto viene proiettato l’esilarante primo incontro tra il dottor Frankenstein Gene Wilder) e lo strampalato servitore Igor (uno straripante Marty Feldman). Ed è proprio Igor, facendo strada allo scienziato, a pronunciare la frase che sbloccherà la vena creativa del leader degli Aerosmith: “Segua i miei passi”, che in lingua originale suona “Walk this way”.
Così, in un cinema newyorkese, nasce una delle hits più famose della rock band di Boston, Walk This Way. Ma la nostra storia non finisce qui.
A più di un decennio di distanza da quella sera in sala, gli Aerosmith sono una band in caduta libera. Le tensioni dovute all’abuso di droghe hanno dapprima sciolto il gruppo e separato i Toxic Twins, per poi gettarli in una spirale di insuccessi.
Tra la metà dei ’70 e la metà degli ’80 però, dall’America un nuovo genere musicale è partito alla conquista del mondo. Il Rap è musica nera che viene fuori dai ghetti del Bronx e dalla cultura Hip Hop e ormai è ampiamente sdoganato anche nel mainstream rappresentato dai video musicali di MTV.
Uno di questi video sarà di importanza cruciale per molti aspetti. Rock e Rap, rappresentati dapprima come mondi separati da un muro, si incontrano grazie a Run DMC e Aerosmith. Sono proprio Tyler &co e i ragazzoni neri dei Run ad abbattere la barriera, nel video del remix hip hop di Walk This Way. Non solo stanno rinascendo gli Aerosmith (che da questo momento non abbandoneranno più le vette delle classifiche), ma sta venendo addirittura fuori un nuovo genere musicale. Un crossover tra hard rock e rap che sarà da apripista a un fenomeno che esploderà definitivamente negli anni ’90 con molti di quei gruppi che abbiamo citato all’inizio del nostro viaggio e che gli amanti delle etichette definiranno Rap Metal.
Connessioni, inclusioni, abbattimento di barriere, cultura. Avreste mai immaginato che la musica potesse cambiare grazie ad una battuta di Igor? Attenti, si dice Aigor!