Freedom Wars Remastered su PlayStation 5: Il ritorno di un classico PS Vita
A dieci anni dal suo debutto su PlayStation Vita, Freedom Wars torna in una versione rimasterizzata per PlayStation 5. Il titolo, uno dei più apprezzati della sfortunata console portatile Sony, si propone oggi al pubblico moderno con un lifting tecnico e alcune migliorie al gameplay. Ma questo ritorno è sufficiente per renderlo di nuovo rilevante, o siamo di fronte a un nostalgico tuffo nel passato che rischia di essere dimenticato ancora una volta?
Un gioco nato in un’epoca di sperimentazione
Freedom Wars debuttava nel 2014, un periodo in cui il genere “hunting game” viveva un momento di grande fermento. Con il successo crescente di Monster Hunter fuori dal Giappone, molti studi di sviluppo cercavano di creare alternative che proponessero nuove idee e dinamiche. Freedom Wars si inseriva in questo contesto insieme a titoli come God Eater, Soul Sacrifice e Toukiden. Nonostante le buone premesse e un’accoglienza generalmente positiva, la sua notorietà è rimasta confinata a una nicchia di appassionati, complice anche il modesto successo commerciale della PlayStation Vita.
Ora, a distanza di un decennio, Freedom Wars Remastered prova a riconquistare il pubblico con una nuova veste tecnica e alcune modifiche mirate. Ma se l’intento di Dimps e Sony sia quello di testare l’interesse per un possibile sequel o semplicemente di evitare che questo titolo cada nell’oblio, resta una domanda senza risposta.
Ambientazione distopica e gameplay acrobatico
La grande forza di Freedom Wars risiede nel suo setting originale. In un futuro distopico, l’umanità è ridotta a vivere in immense prigioni sotterranee chiamate Panopticon, dove ogni essere umano è condannato alla detenzione solo per il fatto di esistere. La popolazione è costretta a “guadagnarsi” il diritto alla libertà affrontando missioni per conto della propria prigione, in lotta con altre per il controllo delle risorse.
Il giocatore interpreta un “Peccatore”, un detenuto senza memoria che combatte per ridurre una condanna di migliaia di anni. Armati di spade, fucili, bazooka e il celebre Rovo – un rampino multifunzione che sostituisce il salto – ci si muove in ambienti tridimensionali combattendo contro nemici ordinari e giganteschi mostri chiamati Rapitori.
Questi ultimi, sebbene non abbiano il carisma delle creature di Monster Hunter, rappresentano il fulcro del gameplay. Sconfiggerli richiede una combinazione di strategia e abilità: i Rapitori possono essere trascinati a terra con il Rovo, storditi e indeboliti per ottenere più facilmente risorse preziose. Questo elemento rende gli scontri intensi e soddisfacenti, specialmente nelle missioni più avanzate.
Miglioramenti tecnici e di gameplay
La versione PlayStation 5 di Freedom Wars introduce diversi miglioramenti che perfezionano l’esperienza originale. La grafica ora supporta il 4K a 60 fps, un netto salto in avanti rispetto alla risoluzione di 544p della versione PS Vita. Questo upgrade esalta lo stile visivo in cel-shading, rendendo l’azione più fluida e piacevole da seguire. Tuttavia, il design artistico del gioco, pur funzionale, non riesce a emergere con un’identità distintiva e rivela i suoi limiti quando confrontato con titoli più moderni.
Il gameplay beneficia anche di piccole ma significative modifiche. L’interfaccia è stata resa più intuitiva, specialmente nelle schermate di sintesi e gestione delle risorse, che ora risultano più accessibili. È stata introdotta la possibilità di personalizzare i comandi, un’aggiunta particolarmente utile per adattarsi alle preferenze di ogni giocatore. Inoltre, il sistema di potenziamento delle armi e il consumo dei moduli sono stati snelliti, riducendo la frustrazione che caratterizzava l’originale.
Nonostante ciò, alcuni difetti storici rimangono. Il sistema di controllo, seppur migliorato, conserva una certa rigidità che può risultare datata, e la ripetitività delle missioni è ancora evidente, soprattutto nelle fasi più avanzate.
Modalità multigiocatore: il cuore del gioco
Uno degli aspetti più apprezzati di Freedom Wars è la modalità multigiocatore, che nella versione remastered mantiene intatto il suo fascino. Le missioni cooperative e competitive permettono di affrontare i Rapitori in gruppo, rendendo il farming di risorse più rapido e divertente. Sebbene sia possibile giocare anche offline con alleati controllati dall’intelligenza artificiale, il vero divertimento si trova nel multiplayer online.
In questa edizione, Dimps ha aggiunto nuove opzioni per personalizzare le partite, rendendo l’esperienza più accessibile e fluida. Inoltre, la guerra tra Panopticon si svolge ora con leaderboard online che aggiungono un pizzico di competitività globale. Tuttavia, l’assenza di contenuti aggiuntivi rispetto alla versione originale limita l’appeal per chi ha già esplorato a fondo l’universo di Freedom Wars su PS Vita.
Un’operazione nostalgia con limiti
Freedom Wars Remastered è un ritorno gradito per chi non ha mai avuto modo di giocare il titolo originale. La sua ambientazione unica, il gameplay acrobatico e la profondità del sistema di personalizzazione lo rendono ancora oggi un’esperienza valida e coinvolgente. Tuttavia, l’assenza di contenuti nuovi e una struttura che invecchia male in alcuni aspetti limitano il potenziale di questa remaster.
Per chi ha già esplorato i Panopticon su PS Vita, i miglioramenti tecnici e di gameplay potrebbero non bastare a giustificare un nuovo acquisto. Per i nuovi giocatori, invece, questa è un’ottima occasione per scoprire un titolo che merita almeno una chance, pur sapendo che potrebbe non lasciare un’impressione indelebile.
PRO
- Ambientazione distopica originale
- Gameplay migliorato e più accessibile
- Rinnovamento tecnico soddisfacente su PS5
CONTRO
- Nessun contenuto inedito rispetto all’originale
- Struttura di gioco a tratti datata e ripetitiva
- Mancanza di un’identità visiva forte