Generazione 56K è la nuova serie televisiva italiana prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, e realizzata in collaborazione con i The Jackal, gruppo Ciaopeople, disponibile dal 1° Luglio 2021 sulla piattaforma streaming Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.
La storia racconta l’incontro casuale tra due ex compagni di scuola, Daniel e Matilda, con cui si rinnova il ricordo del 1998 cioè l’anno della loro prima tempesta ormonale e dell’arrivo di internet nelle loro vite. Negli anni ’90 i due protagonisti erano compagni di scuola alle medie, nel piccolo contesto isolano di Procida. A distanza di vent’anni il loro incontro è uno strano colpo di fulmine: entrambi ormai vivono e lavorano a Napoli, ma dal punto di vista sentimentale mentre lei è bloccata in un fidanzamento ed in procinto di sposarsi, lui invece è alla continua ricerca di una compagna.
Ambientata quindi tra Napoli e Procida, Generazione 56K è una serie di genere comedy basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini. Gli episodi sono in totale 8 e durano circa mezz’ora ciascuno, facendo in modo che la visione della serie possa essere completata velocemente; inoltre la trama scorre piacevolmente e senza intoppi, lasciando spazio ad un prosieguo che, come si evince dal finale aperto, molto probabilmente è già in programma. I protagonisti Daniel e Matilda sono interpretati rispettivamente da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli, nella loro versione adulta, e da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone in quella da ragazzini. Protagonisti della serie anche due componenti dei The Jackal nel ruolo degli amici storici nonché colleghi di Daniel: Fru (Gianluca Colucci) è Luca, mentre Fabio Balsamo interpreta Sandro; nel cast non è presente l’icona del gruppo: Ciro Priello.
Basata principalmente su una romantica e frizzante storia d’amore, la serie descrive diverse realtà riuscendo a farle convergere in un unico centro narrativo. Le differenze ambientali mettono a confronto il contesto della provincia con quello della città, la prima caratterizzata da uno stile di vita semplice e familiare, mentre la seconda caratterizzata da uno stile di vita spasmodico e frettoloso; le differenze temporali, invece, confrontano il contesto degli anni Novanta con quello dei giorni nostri, la genuinità degli incontri e dei rapporti dell’epoca contro la virtualità di quelli attuali. L’analogico e il digitale sono due mondi distanti che diventano il pretesto per spiegare quella sconnessione che la generazione cresciuta a cavallo tra le due epoche ha vissuto ed ancora vive. La nascita di internet ha segnato un’intera generazione composta da eterni giovani, sia spingendoli verso il futuro sia ancorandoli al passato, attraverso una nostalgia che in questa serie assume anche una tipicità partenopea. Non mancano i riferimenti, palesemente voluti, a Massimo Troisi, sia dal punto di vista recitativo sia dal punto di vista testuale. Alcune battute, infatti, rievocano alcune scene del celebre film: Pensavo fosse amore…invece era un calesse! Napoli e Procida fanno da sfondo ad un racconto fuori dal tempo e dallo spazio, con riprese mozzafiato ed autentiche del paesaggio. Spiritosa ed allo stesso tempo romantica al punto giusto, questa serie rappresenta un ottimo passatempo per chi ha voglia di distrarsi e mettere da parte lo stress accumulato, per godere di un sano relax durante il fine settimana. Bastano infatti un paio di giorni per completare gli 8 episodi e per restare con la voglia di scoprire cosa accadrà nella prossima stagione. Consigliatissima!