Quante Napoli esistono?
Le pagine social dei napoletani seguono da anni alcune linee guida quasi stereotipate, e quasi tutte vivono di pro e di contro, senza vie di mezzo: la si odia o la si ama, che si scriva di lavoro, di politica locale, di Insigne o della scena musicale, del lungomare o degli eterni cantieri.
Questa nuova rubrica di Senza Linea vuole raccontare persone e realtà positive e costruttive di Napoli: e se si vuole parlare di realtà positive è doveroso partire dal turismo.
Le fredde cifre dicono che Napoli ha visto crescere le presenze turistiche del 91% dal 2010; in soldoni, da meno di 2 milioni a oltre 3,5 milioni in soli sette anni, per un giro d’affari da oltre un miliardo l’anno; un trend in crescita costante, sebbene inferiore a Roma Venezia e Firenze (terza in graduatoria ma che conta ancora il doppio di turisti Napoli, per fare un piccolo esempio).
Di pari passo con l’aumento della domanda di servizi è logicamente cresciuta l’offerta di strutture ricettive, la maggior parte delle quali abusive o comunque non censite. Parliamo di oltre 9000 esercizi alberghieri, e di essi 5000 sorti negli ultimi tre anni a fronte dei 950 censiti dal Comune.
A fare la parte del leone, i bed and breakfast.
Io, lo confesso, da anni cerco esclusivamente b&b, sia per la buona qualità media del servizio offerto (quindi sorvolerò su una struttura della provincia di Agrigento dove soggiornai una notte nel 2004 prima che la Asl ci invitasse a sloggiare – ma di questo scriverò solo quando sarò certo che il gestore avrà cancellato dall’archivio il mio nome e il mio indirizzo di casa); sia perché alle spalle ci sono sacrifici e soprattutto persone che tra il dire e il fare hanno preferito il fare; nel centro storico ho incontrato tre amici gestori di alcuni bed and breakfast ufficiali (va rimarcato), Valentina, Alessandro ed Elia, per scambiare qualche impressione.
La prima constatazione è che in loro avverto un amore per la città non banale.
Alla mia prima domanda, ovvero: ma chi te lo ha fatto fare? Il comune denominatore delle risposte è stato l’avvertire, negli ultimi dieci anni, che il deficit di credibilità di cui Napoli soffre da sempre stava cambiando, e che battendo questo vento occorreva fare un investimento personale tangibile.
Chi sono i turisti da b&b? Per lo più coppie che vengono per il weekend, che percependo Napoli come una realtà quasi esotica già ne conoscono le inefficienze in tema di trasporti, di segnaletica o di scarsa conoscenza delle lingue straniere da parte degli esercenti o del cittadino.
A loro, per quanto al cittadino appaia assurdo, queste anomalie fanno parte del pacchetto Napoli come il panorama o i musei, e lo accettano. Finora.
Anche per questo ai turisti, secondo di Valentina, andrebbe fatto un monumento, avendo sdoganato spontaneamente zone della città solo qualche anno fa prive di vita e di prospettive: i Quartieri, la Vicaria, la Sanità.(Il cimitero delle Fontanelle, per fare l’esempio più eclatante è passato in pochi anni da 4000 a 110000 visitatori l’anno!)
Non univoco è il parere sulle strutture abusive, molte delle quali causa della “desertificazione” del centro storico da parte degli abitanti, venendo meno le civili abitazioni – questione che ha lambito anche l’opinione pubblica di recente – ; per Valentina lo spopolamento crea un problema di identità di questa zona nevralgica della città, ma per Alessandro, che gestisce un b&b di lusso (quasi tutta clientela straniera), le strutture sono addirittura poche e c’è ancora margine di crescita, specie per quelle di categoria più elevata.
Per Elia, ex avvocato, è anche una questione di “interesse collettivo” coincidente (Socrate docet) con quello individuale: se si investe su un b&b il proprietario si sente maggiormente incentivato ad occuparsi di più della vita condominiale e della vita di quartiere, e corre meno rischi economici rispetto all’affittare l’abitazione a un privato che potrebbe, complice una farraginosa legislazione in materia, vivere da moroso per oltre un anno.
La risposta più difficile si è rivelata la scelta di una e una sola attrazione da visitare.
Impossibile incasellare Napoli, scegliendo tra Cristo Velato, Santa Chiara, Castel dell’Ovo, San Martino, Napoli Sotterranea: il dibattito è rimasto aperto. Di certo, Napoli ha una vocazione turistica con margini di crescita e di miglioramento ancora elevatissimi; e la magnifica gente che ho incontrato questa settimana ha investito nella città in maniera concreta e merita un supporto adeguato.