Winston contro Churchill, la tragica complessità di un uomo che ha fatto la storia, un personaggio che la stessa storia ricorda come caposaldo della resistenza inglese e padre fondatore della ricostruzione dell’Europa post bellica, un Politico rigido ma nello stesso momento completamente fuori dagli schemi. E portare in scena un personaggio così “ingombrante”, in uno spettacolo di novanta minuti, è una scelta coraggiosa che l’attore friulano riesce a superare senza nessun problema. Giuseppe Battiston non interpreta un personaggio storico, ma diventa quel personaggio, dividendone i tratti, i sentimenti, il carattere.
Da una parte il politico, austero, fermo, rigido, forte delle scelte coraggiose per salvare la sua patria dal nemico nazista, dall’altra l’uomo, fragile,vizioso, ironico,sensibile delle sue stesse tragedie, stanco del mondo che nonostante tutto è riuscito ad andare avanti. Una scenografia minimalista, con una poltrona circoscritta da candele e adagiata sulla ghiaia e la bravura di Maria Roveran, che divide con l’attore la scena interpretando l’infermiera che veglia la salute del Primo Ministro, Giuseppe Battiston si trasforma e trascina lo spettatatore in un viaggio attraverso gli anni più bui del secolo scorso, con monologhi e dialoghi che rafforzano la grandezza del personaggio, mischiando ironia, tragedia e un pizzico di follia.
Una prova quella dell’attore davvero eccezionale, lineare e accattivante nella mimica facciale, estremamente preciso nell’ingombrante fisicità del britannico. Per chi ha apprezzato Giuseppe Battiston al cinema o in televisione non può non vederlo a teatro, perchè per quanto possiamo continuare a parlare dello spettacolo, perfetto e preciso in ogni sua sfaccettatura, il palco è illuminato completamente dal suo talento.