“WAVES”, è il titolo della personale di Loris Liberatori, allestita negli spazi della Galleria P.R.A.C. Piero Renna Arte Contemporanea, in via Nuova Pizzofalcone 2, a Napoli, fino al 31 luglio 2019. Afferma l’artista: “Sono nato a La Spezia, davanti al mare. Ma l’acqua per me è un pretesto per raccontare l’energia che ci circonda e che ci dà la vita. È un modo per riportare l’attenzione sull’assoluta necessità di difenderla e rispettarla”. Un impegno che lo ha portato in giro per il mondo, rappresentando l’Italia con una mostra al Consiglio d’Europa a Strasburgo Internazionale dell’Acqua, e proponendosi ambasciatore del Mediterraneo in Australia, su invito degli Istituti Italiani di Cultura di Sydney, Canberra e Melbourne.
Osservando le singole opere, 15 lavori, olio e tecniche miste, di piccole, medie e grandi dimensioni, emerge una straordinaria forza creativa, una trasposizione figurativa dei sentimenti che scuotono le persone, sia nell’ amore, sia nell’ odio. Le onde servono per comunicare, per avvicinarsi ed allontanarsi, hanno una pluralità di significati, concetti reali e metafisici, rappresentati in tele frammentate, che spezzano l’immagine e ne intensificano la potenza. Al tempo stesso, una diversa chiave di lettura potrebbe restituire una visione unica, caratterizzata dal dinamismo e dalla forza delle onde che si proiettano verso l’esterno, rendendo il fruitore parte attiva della rappresentazione. Sono delle finestre dalle quali è possibile ammirare lo spettacolo della natura e riconoscere l’energia delle emozioni dentro di sé.
Liberatori elabora una solida preparazione tecnica, generando interessanti spunti di riflessione. Il mare e la sua rappresentazione pittorica sono stati uno dei generi artistici più sviluppati negli ultimi secoli. Se nelle opere di Joseph Mallord William Turner (1839), il più grande pittore di paesaggi marittimi di tutti i secoli, audace e tecnicamente perfetto, omaggia la nave Temeraire raffigurandola nel suo ultimo viaggio prima di essere demolita, ribaltando la percezione dello spazio, dove l’imbarcazione è protagonista e il mare ha una funzione secondaria; in Liberatori, l’elemento marino è l’unico soggetto dipinto, lo schema compositivo è privo di riferimenti geografici o storici, e mancano anche le coordinate temporali.
Un sottile fil rouge per forza, violenza, dinamismo ed energia, le tele di Liberatori ai pittori giapponesi, ad esempio, Katsushika Hokusai, del 1830: entrambi caratterizzati da una visione quasi mistica, dei fenomeni naturali. Infatti, le onde di quest’ultimo sono molto di più di una semplice circostanza oceanica. E’ un gigante che minaccia i singoli elementi che compongono il dipinto e i fruitori che osservano. Con l’Italia e con l’Oriente, l’artista spezzino ha un legame indissolubile. Infatti, i suoi riferimenti artistici vanno dall’astrattismo storico di Afro e Burri, alla ricerca sul colore e la spiritualità del maestro franco cinese Zao Wou-Ki.era.
Loris Liberatori, (La Spezia,1958,) ha cominciato a dipingere da giovanissimo. A soli 14 anni la sua prima mostra. Una carriera ininterrotta sempre in campo artistico. Gli studi di storia dell’arte al “San Matteo”, l’Università di Pisa e una specializzazione post-universitaria nell’insegnamento psicopedagogico dell’ “École d’art Martenot” di Parigi, un particolare metodo d’insegnamento che ha il compito di sviluppare la creatività nei bambini e di risvegliare le capacità artistiche negli adulti. Attualmente dirige la sede dell’ “Ecole d’art Martenot” a Roma, sua città di residenza da quasi trent’anni.