Trama: Il sentiero ripido e impervio si snoda tra rocce e crepacci fino alla Cima delle Anime. Unisce due terre di confine, e a tracciarlo sono stati i passi di chi notte dopo notte lo percorre cercando un varco sui crinali. Da sempre protegge il cammino delle contrabbandiere che di nascosto lo solcano quando le primule e gli anemoni richiudono le loro corolle alla luna. Donne per le quali una scelta così difficile è l’unica possibilità di indipendenza. Anche se è pericolosa. Molto pericolosa. Quando Luce scopre la loro esistenza, i suoi desideri prendono finalmente corpo. Suo padre e suo fratello le hanno insegnato che quelle montagne non sono adatte a una ragazza. Che il suo compito è aspettare a casa il loro ritorno. Ma ora è pronta a sfidare quel divieto. A darle forza è Thomas, un ragazzo senza un passato né un luogo a cui tornare, che ha imparato sulla propria pelle che la natura può elargire doni inaspettati, crudele quanto accogliente. Luce sente che con lui esiste un legame speciale, profondo come le radici di un albero. Quello che però non può sapere è che Thomas custodisce un segreto che proietta un’ombra cupa sulla sua vita. Un segreto che appartiene al passato ma che anni dopo, su quello stesso misterioso sentiero, intreccerà la vicenda di Luce e Thomas con quella di un bambino scomparso e di un uomo pronto a tutto per ritrovarlo. In una ricerca nella quale ogni passo, ogni pendio superato è un viaggio dentro sé stessi alla scoperta delle proprie origini e della propria identità.
Romina Casagrande torna a fare luce su una pagina della nostra storia rimasta nell’ombra. E lo fa dando voce a donne di cui si è perduto persino il nome e alle loro conquiste. Il suo racconto prende per mano il lettore e lo immerge nella magia delle montagne, che sono maestre di vita generose ma esigenti, che possono dare molto ma molto chiedono in cambio.
Un romanzo che ci parla di libertà, di coraggio, di riscatto.
Garzanti
Recensione: Romina Casagrande narra la storia Thomas che dopo aver vissuto a lungo tempo nel bosco in compagnia del suo cane, un mezzo lupo, incontra Luce e la sua famiglia. Una famiglia di contrabbandieri, montanari veri, che spesso partono per spedizioni pericolose, varcando i confini, sfidando la montagna ed i suoi pericoli.
Un memoir che celebra tutte quelle persone, ma soprattutto le donne che in altri tempi svolgevano questo mestiere. Donne forti, coraggiose, che in questo modo volevano sottolineare la loro libertà, la loro emancipazione che poi, non è stata mai riconosciuta.
A tutto ciò si aggiunge, in parallelo, la storia di Jan che decide di partire in solitaria con lo scopo di salvare un bambino che si è perso durante la spedizione in montagna. Per gran parte della narrazione non riuscivo a collegare le storie di Thomas e Luce con quella di Jan, ma alla fine, tutti i nodi si sono sciolti.
Un libro, questo, che si legge velocemente, anche se non ho provato grandissimo coinvolgimento. Ero curiosissima però, di scoprire cosa avesse portato Thomas a scappare da casa sua, da un padre alcolizzato, una matrigna passiva ed un fratellino dolcissimo. S’intuiva fosse capitato qualcosa di tremendo e, pagina dopo pagina, non vedevo l’ora di scoprire il segreto che si rivelerà sconvolgente.
Molti i lirismi che spesso si alternano nella narrazione, tutti rivolti alla montagna, ai suoi alberi, alla natura che sottolineano il grande amore che prova la scrittrice per questi, nonché profondo rispetto e conoscenza, ma, personalmente, non li ho amati, in taluni casi mi facevano perdere il filo del racconto.
Un grande pregio di Romina Casagrande è quello di riuscire a rendere i personaggi tangibili, ha un’ottima capacità nel caratterizzarli: Luce, ragazza dalla dura scorza, lei che come casa ha solo la montagna, lei che vorrebbe conoscere il mondo, è passionale, desidera ardentemente di contrabbandare come suo fratello e suo padre che in quanto donna non la reputano idonea; nonna Ebe, il mio personaggio preferito, una donna dai tanti segreti, una grande conoscitrice di alberi, forte e risoluta; Thomas che da subito ispira tenerezza, trova la sua quiete d’animo nella natura della montagna.
Una storia dedicata a quelle donne che in passato hanno svestito i panni che la società imponeva loro, trasformandosi in avventuriere, rischiando la galera e la morte. I loro nomi non sono stati vergati da nessuna parte, ma per fortuna, la tradizione orale ha permesso che non fossero dimenticate.
Romina Casagrande vive e insegna a Merano, in provincia di Bolzano. Laureata in lettere classiche e appassionata di storia, ha collaborato con alcuni musei, realizzando percorsi didattici interdisciplinari. Ama la natura, la montagna e condivide la sua casa con tre pappagalli, due cani e un marito.