Come diceva William Gilbert “La caccia al cervo sarebbe un autentico sport se solo il cervo avesse il fucile”; ora la mia personale posizione sulla caccia, da vegana, non ho necessità di spiegarla, ma oltre al dolore e la violenza che già conosciamo generati, il WWF, ha portato alla luce un’interessante quanto atroce scoperta: la caccia continua a creare danni anche fuori stagione ufficiale e non solo per i cacciatori di frodo, ma a causa delle munizioni.
Infatti, le cartucce, rilasciano nell’ambiente miliardi di pallini che, secondo il report “Cartucce Avvelenate”, vengono ingeriti dagli uccelli acquatici e terrestri granivori; questi animali sono infatti abituati ad ingerire il “grit”, ossia dei sassolini di piccole dimensioni che aiutano la digestione agevolando la frantumazione del cibo nello stomaco e spesso queste minuscole sfere contenenti piombo vengono ingerite inconsapevolmente creando avvelenamento e poi morte dell’animale.
Ad oggi è stato stimato che solo in Europa ogni anno viene disperso tra i 1400 e le 7800 tonnellate di pallini tanto da uccidere per avvelenamento da piombo ben un milione di uccelli solo sul territorio europeo; basti pensare che sono necessari meno di 4 pallini per uccidere un’anatra, e nella migliore delle ipotesi, se non sopraggiunge la morte, i volatili contraggono disfunzioni del sistema immunitario e riproduttivo.
Ad essere coinvolte in questa strage non sono solo anatre, oche, germani, alzavole, ecc. ma anche i fenicotteri ritenuti specie protette.
È implicito che il danno si ripercuote sulla catena alimentare intera: predatori che si nutrono di questi uccelli, come ad esempio i falchi, ma anche l’uomo.
Quello che sottolinea l’indagine svolta dal WWF infatti è che l’uomo non è immune al problema, anzi, il piombo, bio-accumulandosi sia nella catena alimentare che nel ciclo delle acque costituisce una grave minaccia.
A cervello, fegato e reni vengono causati danni irreversibili, trasmissibili da madre incinta al feto per il quale le conseguenze sono disastrose portando ad ipoacusia, danni d’apprendimento e neurologici visto l’altissimo livello si neuro-tossicità.
Entrando direttamente nel circolo sanguigno, la sostanza viene distribuita a tutti gli organi, nei quali può accumularsi anche per 30 anni.
La Wordl Health Organization e l’European Food Safety Authority sostiene che non c’è un minimo o un massimo tollerabile per il nostro organismo e che il piombo presente in qualunque forma non è mai “sicuro”, è chiaro che ai bambini bastano quantità minime per avere maggiori danni rispetto ad un adulto.
Nonostante nel 2006 l’Italia avesse ratificato un Accordo internazionale per sopprimere nelle zone umide l’uso del piombo durante la caccia, il problema resta grave e diffuso, tanto da essere stata fatta richiesta di una vera e propria legge dell’Unione Europea che vieti categoricamente munizioni al piombo nelle zone umide ed aree limitrofe che entri in vigore e venga applicata tra il 2021 ed il 2022, lasciando così il tempo ai cacciatori di smaltire le cartucce.
Che dire, a cosa serve preoccuparci tanto di una pandemia e di preservarci, se siamo bravissimi da soli a creare danni ed avvelenarci?!