Un bug, presente da diversi anni, ha messo a rischio i dati di circa 500 mila utenti di Google+, il social network del colosso di Mountain View. La notizia arriva dall’autorevole quotidiano Wall Street Journal che ha precisato che il problema sarebbe stato individuato la scorsa primavera da Google , ma il colosso californiano ha taciuto temendo gravi conseguenze e danni d’immagine.
Ad essere stati compromessi potrebbero essere una serie di dati sensibili come: nome e cognome, indirizzi email, data di nascita, sesso, luogo di residenza, occupazione e stato civile. Google starebbe addirittura pensando alla chiusura dello stesso Google+. La piattaforma, lanciata nel 2011 per contrastare Facebook, è stata uno dei grandi fallimenti di Google.
Un portavoce di Google ha dichiarato che:
“A causa di un problema di software, è stato dato accesso potenziale agli sviluppatori esterni mettendo a rischio i dati degli utenti tra il 2015 e il marzo 2018, edè stato valutato se si poteva identificare gli utenti per informarli, se c’erano prove di abusi e se c’erano azioni che uno un utente avrebbe potuto prendere”
Ma Google ha preferito tacere sostenendo che non c’erano prove di manipolazioni (anche se non si poteva esserne certi al 100%).
Al momento il titolo Alphabet, holding di Googe Inc. sta crollando in borsa, ma la società può dormire sogni tranquilli dato che il caso è stato archiviato prima dell’entrata in vigore del severissimo GDPR, le cui multe, in casi gravi come questo, potevano costare a Google fino al 2% del fatturato ( nel caso specifico la multa poteva tranquillamente “sfondare” il tetto dei 2 miliardi di dollari!.