Napoli è una delle città con il maggior numero di credenze e leggende sui fantasmi nel mondo.
Il Castel dell’Ovo e il Maschio Angioino non potevano essere immuni da tali leggende
Castel dell’Ovo
“1” La Leggenda
Il Castel dellOvo deve il suo attuale nome al profilo ovoidale della propria pianta. La leggenda però vuole che sia stato il grande poeta Virgilio a dargli , questo nome dopo aver nascosto un uovo (contenuto in un fiasco od in una caraffa di vetro all’interno di una gabbia in ferro) in una stanza del castello, la cui sorte dello stesso sarebbe dipesa appunto da quella dell’uovo, tenuto in sospensione in quella stanza.Ma le leggende sul Castel dell’Ovo sono molteplici
Narra una leggenda che quando regnava Giovanna I d’Angiò (1326/82), l’uovo misteriosamente si ruppe ed il castello come narrava una vecchia maledizione crollò. Fu la regina stessa a farlo ricostruire sostituendo un altro uovo a quello rotto.
Un’altra leggenda vuole invece che la città di Napoli fu costruita interamente su di un uovo.
Un’altra ancora narra della presenza di due castelli, entrambi circondati interamente dal mare, ognuno posto su di un uovo. Un giorno una delle due uova fu accidentalmente rotto, non si sa bene da chi, causando così il crollo del rispettivo castello. L’altro uovo, invece, rimase perfettamente integro e per questo ancora oggi il castello è li integro come l’uovo.
“2”Il Cavaliere
Molti affermano di aver visto e anche sentito il fantasma del cavaliere senza un braccio. Sembra, si tratti di un prigioniero che vaga per i sotterranei del palazzo, nei quali scomparvero diversi condannati, essi, o morivano di fame, oppure morivano annegati a causa della marea che, entrando nei sotterranei del castello, li uccideva portando poi via i loro corpi con il ritiro delle acque.
Il cavaliere annegò probabilmente con un braccio incatenato al muro mentre l’acqua riempiva la sua cella. Secondo alcune testimonianze, il cavaliere senza un braccio correrebbe su le mura di cinta e poi sempre di corsa entrerebbe all’interno del castello. Altri invece avrebbero udito i suoi lamenti provenire dai sotterranei del castello
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IL Maschio Angioino
La leggenda del Coccodrillo
In una fossa nelle prigioni del Maschio Angioino posta sotto il livello del mare ed in cui venivano gettati prigionieri, iniziarono improvvisamente ad avvenire misteriose sparizioni. La causa fu poi individuata da la presenza un coccodrillo, si ipotizzò che potesse essere giunto a Napoli dall’Egitto dopo essersi probabilmente attaccato alla fiancata di una nave. Entrando poi da un buco non notato da nessuno. La famelica bestia azzannava i prigionieri e portandoli poi via con sé.
In un primo momento, si approfittò della sua presenza dandogli in pasto i condannati ritenuti scomodi. Poi però fu considerato troppo pericoloso e, si ritenne più opportuno ucciderlo. Il bestione fu quindi pescato (grazie ad un’ancora di nave come amo attaccato ad una grande catena e ad una coscia di cavallo come esca), una volta ucciso,fu impagliato ed appeso su di una porta :Si racconta che nelle giornate di vento si possano udire le urla dei prigionieri presi dal coccodrillo.