Una serie di associazioni legate ad internet tra cui Twitter, Facebook, Google e Mozilla ha presentato un codice di condotta su base volontaria con una serie di pratiche da seguire per combattere le fake news e la disinformazione online, se non otterrà risultati soddisfacenti entro fine anno, potrebbe lasciare il posto a una legislazione europea.
L’impegno è quello di mettere fine al fenomeno del ‘clickbait‘, quindi spezzare il legame tra gli introiti pubblicitari di siti e profili social che diffondono disinformazione. Si tenterà inoltre si rendere più trasparente la pubblicità elettorale su internet, ed eliminare gli account falsi e i bot. Infine, facilitare l’accesso degli utenti a diverse fonti d’informazione, migliorando la visibilità dei contenuti autorevoli, e a rendere più facile la segnalazione di bufale.
Secondo la commissaria Ue al digitale Mariya Gabriel “Questa è la prima volta che l’industria ha concordato una serie di standard auto-regolamentatori per combattere la disinformazione nel mondo su base volontaria”, ed è anche il primo risultato tangibile dell’azione intrapresa da Bruxelles dallo scorso aprile.
La commissaria incontrerà le piattaforme nelle prossime settimane per seguire come queste intendano passare all’atto pratico, mentre ci sarà una prima valutazione dell’efficacia di queste misure entro la fine dell’anno. La Gabriel conclude:
“Se i risultati dovessero essere insoddisfacenti, la Commissione potrebbe proporre ulteriori azioni, anche di natura regolamentare”.