La gerontofilia indica l’attrazione sessuale specifica, tendenzialmente esclusiva, verso persone anziane da parte di soggetti molto più giovani.
Gerontophilia è un film del 2013 diretto da Bruce LaBruce e co-sceneggiato da LaBruce insieme allo scrittore Daniel Allen Cox. Attori: Pier-Gabriel Lajoie (Lake), Walter Borden (Mr. Peabody)
Lake è un giovane ragazzo, fidanzato con una sua coetanea. Sembra tutto scontato, ma pian piano scopre di essere attratto dagli uomini anziani, si gira a guardarli per strada, gli lancia sorrisetti ammiccanti. La svolta arriva quando sua madre lo fa assumere in una casa di riposo e conosce l’ottantenne Mr Peabody, di cui si innamora.
La pellicola è un film sull’amore ma anche sul coming out, Lake scopre di essere attratto dagli uomini anziani e di essere gay; inizialmente crede di essere malato, poi accetta la cosa con naturalezza. Non c’è morbosità, né una condotta fetish, non è un qualcosa da tenere nascosto. Lake segue il suo istinto. E non ci sono madri o fidanzate che tengano! Ama Mr Peabody in modo totale, se ne prende cura -e vista la differenza l’età- il loro rapporto sembra simile a quello tra nonno e nipote. Fa i conti anche con la morte che, all’età di Mr Peabody è una realtà vicina e non una tragedia improvvisa. Lui accetta “tutto il pacchetto” e si vive il suo amore.
Il regista racconta l’amore diverso.
Una pellicola romantica complice la neve che cade onnipresente, l’atmosfera invernale intrinseca di tristezza ma anche di romanticismo ed un finale (con la fuga dei due) un po’ scontato ma inevitabile. Anche l’ospizio, luogo di tristezza e “resa dei conti” appare come un luogo meno lugubre; dove masturbarsi tra flebo e cateteri osservando il maturo oggetto del proprio desiderio sembra normale.
L’amore non ha età. Così dovremmo dire? L’attrazione per i corpi anziani che la società ci spinge a coprire o a modificare, il sesso vedo non vedo ma presente, la gerontofilia è socialmente poco accettata. Omosessuali o meno.
Due persone consenzienti che vivono il loro amore. Il film racconta il sentimento e il sesso in luoghi e con persone in cui tutti noi vediamo: morte, ribrezzo malattia. E’ questa la bravura del regista che ha sconvolto le coscienze degli spettatori bigotti e benpensanti.