Trama: Nadia Angelini scava nell’animo umano, lo penetra, scruta, osserva, indaga, ingloba in sé stessa, per poi riversare e mettere a nudo lo spirito, fugate le ombre, degli attori che popolano i suoi romanzi. E così si giunge all’amore, tema carissimo all’autrice che sa narrarlo in tutti i suoi aspetti. In questo lavoro troveremo riflessi tutti gli umani tipi di questo sentimento, come ventaglio emozionale che, tra varie sfumature, tutti li comprende. È pathos struggente che, annidatosi nel cuore, non lo lascia mai più, finché la vita è presente con il suo soffio, seppure nella lontananza emotiva di decenni. Ma sugli esseri umani purtroppo incombe un potere misterioso e incontrastato, mosso da una volontà suprema e ineluttabile cui neppure gli dei potevano sottrarsi: il Fato. Questa storia accompagnerà il lettore attraverso momenti di grande tensione emotiva, poiché nella stessa si consumano imprevisti che si colorano di giallo, per poi assumere il colore rosso scarlatto della passione. Numerosi i colpi di scena, completamente inaspettati, ma desidero lasciare al lettore il piacere di assaporarne gli innumerevoli risvolti. Sono certa comunque che, giunti alla fine di questa lettura, con nel cuore il pianeta Amore, i due protagonisti Fulvio e Mara vi rimarranno dentro.
Casa Editrice Kimerik
Recensione: Un libro che parla di amore dove questo assume tutte le sfumature. Ho trovato la trama molto avvincente, si sviluppa in diversi decenni ed i salti temporali sono velocissimi, non si perde tempo. Non ci sono lungaggini inutili, si arriva subito alla vicenda senza cadere in dettagli irrilevanti o che facciano perdere il filo al lettore. Mi sono piaciuti i personaggi, poco immaginari e molto realistici. I punti forti sono senza dubbio i colpi di scena: tantissimi e spesso spiazzanti e davvero ben architettati. Una storia che non annoia e giustifica ogni episodio lasciato in sospeso, potrei definirla cinematografica.
Un neo però, a mio umile parere c’è: la scelta linguistica è un po’ azzardata. Nadia Angelini ha una grandissima padronanza della lingua italiana, ma credo che in questo caso sarebbe stato più opportuno un linguaggio più fluido, più di pancia, più comune. I dialoghi a volte, sono poco veritieri, eccessivamente lunghi, quasi piccoli monologhi, dove le domande non attendono la risposta, ma si continua a parlare o a spiegare una situazione. Questo lo discosta un po’ dalla realtà e dal discorrere comune.
Una storia che vale la pena leggere.
Nadia Angelini vive a Roma dove è nata e dove ha svolto studi umanistici. Ha frequentato la Facoltà di Lettere classiche. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni. È vincitrice di molti importanti premi letterari, anche internazionali, sia in poesia che prosa. È presente in molte antologie derivanti da alcuni premi, con altre pubblicazioni brevi. Ha fondato il periodico mensile È tempo di cultura, di cui è direttore responsabile. Prefatore di molti lavori sia in prosa che in lirica. Critica letteraria, dirige una collana per “Terre Sommerse”. Quale giornalista pubblicista, ha preso parte alla redazione del quotidiano La voce, con articoli di carattere culturale per circa tre anni. Negli ultimi cinque anni, ha iniziato a cogliere remunerativamente i frutti del suo lavoro, sia come giornalista che come autrice e prefatore. La collana che dirige è in visione anche in web: “Tempo di cultura” e ognuno dei lavori della succitata è dotato di una sua prefazione. È presidente dell’omonima Associazione Culturale “È tempo di cultura”.