I Vandali erano un antico popolo germanico che, scendendo giù per il continente, secondo la tradizione storiografica, si distinsero per il carattere violento e selvaggio, in specie ai danni di Roma che, nel 455, saccheggiarono, sfregiandone le bellezze. Non è un caso, quindi, che il termine “vandalismo” derivi proprio da loro. Questa parola, infatti, secondo quanto riporta il dizionario, indica la “tendenza a rovinare, distruggere, guastare senza necessità e senza ragione, per gusto perverso o per sciocca e malintesa ostentazione di forza, o anche per incapacità a comprendere la bellezza e l’utilità delle cose che si distruggono.”
Come riportano le cronache, a rendersi artefici di questi atti assai deprecabili tra le vie delle nostre città, il più delle volte, sono giovani e giovanissimi, i quali non è vero che provengono sempre da realtà disagiate; spesso, in realtà, a macchiarsi di tale crimine vi sono anche i rampolli delle cosiddette famiglie perbene. Pare che all’origine del problema, oltre all’ignoranza, alla noia e alle stupide prove di forza, vi sia anche un vero e proprio senso di inferiorità che questi soggetti avvertono nei confronti della magnificenza di alcuni monumenti e di certi luoghi e, pertanto, sentendosi incapaci di colmare questa loro inadeguatezza, preferiscono distruggere senza logica.
A tal proposito, come appreso da tutti i giornali locali, risale proprio a questi ultimi giorni la notizia dei danni causati da alcuni teppisti nella bella stazione metropolitana di Salvator Rosa, a Napoli. Degli individui, ancora sconosciuti, senza rispetto alcuno, hanno infatti sfondato una parete in cartongesso rivestita in tessere di mosaico a impasto vitreo. Non è la prima volta che le stazioni d’arte sono oggetto di atti vandalici ed è un grande peccato se consideriamo che la metro del capoluogo campano è, a tutti gli effetti, la più bella ed invidiata d’Europa.
È una notizia che ci amareggia molto ma che, purtroppo, non ci sorprende per nulla, dato che, basta fare un giro per il centro per notare come, spesso, queste bestie agiscano pure ai danni di monumenti di elevatissimo valore. Fortunatamente, però, non mancano l’indignazione e la risposta di tantissimi cittadini che si sentono offesi nel veder oltraggiati le bellezze di Napoli e decidono di reagire . Proprio ieri, grazie alla splendida associazione di “Sii turista della tua città”, con la collaborazione di restauratori autorizzati, si è provveduto alla pulizia del basamento della Torre Campanaria di Santa Chiara, che, negli scorsi mesi, degli incivili erano tornati ad imbrattare.
I Vandali, invero, al giorno d’oggi, non scendono da sconosciute terre lontane e barbare, bensì nascono tra di noi e, spesso, hanno pure visi d’angelo. Ebbene, tutto ciò è ancor più grave, perché costoro – senza dignità, identità e senso di appartenenza – nei fatti, vanno a sfregiare beni che dovrebbero sentire propri, al servizio della propria collettività; beni di cui dovrebbero piuttosto vantarsi e che dovrebbero considerare come risorsa per lo sviluppo collettivo e quindi per se stessi. Oltre ad un inasprimento delle pene e alla previsione di sistemi di videosorveglianza più efficaci, è necessario, dunque, da parte di tutti noi un impegno che, in maniera strutturale, possa diffondere educazione civica e cultura del Bello. Perché non possiamo permettere, ancora una volta nella Storia, che la civiltà perisca sotto i colpi dei barbari.