Istituito nel 2014, il Premo LaAV è dedicato alle pubblicazioni più recenti che rispondono a criteri di qualità narrativa, ma che si prestano anche ad essere lette ad alta voce. Ogni circolo sceglie e indica, tra tutto ciò che ha veicolato nell’anno, i libri belli e che “fanno bene”. La terzina dei finalisti viene poi definita dalla giuria tecnica e infine la parola ripassa ai volontari che, votando, scelgono i vincitori di ogni sezione.
Nel 2020 sono state introdotte nel premio le categorie “infanzia” e “Teen”.
Il movimento LaAV -Letture ad Alta Voce è stato fondato ad Arezzo nel 2009 da Federico Batini, docente di Pedagogia Sperimentale dell’Università di Perugia, per portare le storie e la lettura in tutti i luoghi di disagio, difficoltà, solitudine.
I lettori volontari di LaAV sono persone dai 7 ai 90 anni, di diversa estrazione e diverso livello di istruzione.
Per la categoria “Libro dell’anno LaAV” ha vinto Viola Ardone con “Olivia Denaro” (Einaudi, 2021), già vincitrice nel 2020 con ‘Il treno dei bambini’; per la categoria “Infanzia” si è aggiudicato il primo posto Jerry Spinelli con ‘Posso essere tutto’ (Camelozampa, 2020), per la categoria “Teen” invece il più votato è stato “Le parole possono tutto” di Silvia Vecchini e Sualzo (Il Castoro, 2021).
A decretare i vincitori sono stati nella “13esima Giornata nazionale LaAV”, che si è svolta in presenza ad Arezzo, i volontari e le volontarie del movimento LaAV, la rete nazionale di lettori che da oltre 13 anni promuove la lettura ad alta voce come strumento di inclusione sociale, capace di creare condizioni di benessere in tutti gli ambiti della società civile, riconoscendosi nel motto “Io leggo per gli altri”.
Oliva Denaro di Viola Ardone
È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà più farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no. Viola Ardone sa trasformare magnificamente la Storia in storia raccontando le contraddizioni dell’amore, tra padri e figlie, tra madri e figlie, e l’ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa, soprattutto se è imposto con la forza. La sua scrittura scandaglia la violenza dei ruoli sociali, che riguarda tutti, uomini compresi. Se Oliva Denaro è un personaggio indimenticabile, quel suo padre silenzioso, che la lascia decidere, con tutto lo smarrimento che dover decidere implica per lei, è una delle figure maschili più toccanti della recente narrativa italiana.
Posso essere tutto! di Jerry Spinelli
Io quando cresco cosa sarò?
Di tutti i mille lavori del mondo
Io quando cresco quale farò?
Il pianta-zucconi
Il soffia-soffioni
Il piega-aeroplani
Il cucciola-cani…
Un poetico e gioioso viaggio tra tutte le possibilità che la vita offre, una risposta bambina alla grande domanda “Che cosa farò da grande?”
L’umorismo delicato delle rime di Jerry Spinelli, genialmente reinventate da Bruno Tognolini, incontra le fantastiche e vibranti illustrazioni di Jimmy Liao.
Le parole possono tutto di Silvia Vecchini e Sualzo
Per tutti quei ragazzi chiusi in se stessi, ma che muoiono dalla voglia di gridare al mondo. Sara non parla molto. Sono successe troppe cose: l’incidente, la separazione dei suoi, il litigio con la sua migliore amica. Qualcosa dentro di lei si è bloccato. Ma il destino mette sulla sua strada un maestro inatteso: l’anziano signor T, con le sue storie antiche e la fissazione per l’alfabeto ebraico, che Sara comincia a imparare. È solo un vecchio pazzo? Forse. Ma grazie a quelle lettere misteriose, una strana creatura entra nella vita di Sara. E con lei, a poco a poco, tornano le parole, quelle giuste per vivere tutto: l’amicizia, la famiglia e, forse, anche l’amore.