Il 2024 è stato un anno bisestile, ricco di eventi e di sorprese, ma anche di volti e immagini simbolo del suo percorso, della permanenza di stati di guerra, dell’ingresso dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite e il miracolo di chi ha riportato tra noi Pino Daniele con un inedito “Again”, della delicatissima situazione di equilibri internazionali, della permanente emergenza delle violenze contro le donne, del dramma delle morti sul lavoro…un anno di sport tra il tennis e le olimpiadi di Parigi e un anno di storie, tutte diverse, emozionanti, tragiche, come le conseguenze dei cambiamenti climatici che hanno colpito ancora violentemente il Nord Italia.
GUERRA ISRAELE PALESTINESE
A sorpresa, dopo quasi un anno dall’attacco di Hamas, Israele entra ufficialmente in guerra per eliminare il nemico e riconquistare i propri territori. Migliaia di morti tra i civili più fragili, moltissimi bambini, bombardamenti israeliani su campi profughi palestinesi e scuole, blocco degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, l’attentato attraverso i cercapersone in Libano sul quale il presidente Nethanyau ha mantenuto un riservato silenzio fino ad una quasi ammissione e la determinazione sempre più decisiva di continuare il conflitto trascurando la politica estera e i tentativi di mediazione messi in atto dal mondo. Del resto, gli stessi ebrei stanno contestando il conflitto, le sue modalità e le sue ragioni e anche in questo periodo natalizio, il conflitto a fuoco non si è arrestato.
ELEZIONE DI TRUMP
Sessantesime elezioni presidenziali della storia degli Stati Uniti. 5 novembre 2024 eletto di nuovo come Presidente, Donald Trump nonostante sia stato il primo caso di presidente sotto accusa per ben 34 titoli di reato, legati alla falsificazione di documenti aziendali e alla relazione con la ex pornostar Stormy Daniels di cui aveva comprato il silenzio. Nella sua battaglia elettorale con Kamala Harris, Trump ha stravinto, avendo dalla sua parte uomini potenti come Elon Musk. La vittoria è stata decisiva per una svolta della politica americana, anche sul versante delle guerre operanti nel mondo rispetto alle quali Trump ha già preso le distanze e dichiarato un ritiro degli USA, addirittura dalla NATO.
LA MALATTIA DI KATE MIDDLETON
L’improvvisa malattia di Kate Middleton, comparsa parallelamente a quella di re Carlo III, è stata una delle royal news del 2024. Dopo l’operazione all’addome a cui era stata sottoposta a metà gennaio alla London Clinic e indiscrezioni e gossip sulla sua salute, il 22 marzo Kate Middleton ha pubblicato un video sui profili social dei principi di Galles annunciando la diagnosi di tumore, l’operazione e l’inizio della sua battaglia con la chemioterapia preventiva. Attraverso il video, ha ringraziato per il supporto e l’amore il marito William e i tre figli George, Charlotte e Louis. Dopo una prima apparizione al Trooping The Colour e poi a Wimbledon, il suo torneo di tennis preferito, la principessa del Galles ha rasserenato tutti raccontando sui social la fine della chemio preventiva e durante le vacanze di Natale l’abbiamo vista in più occasioni ritrovare il sorriso e abbracciare chi come lei ha conosciuto il dolore della malattia oncologica.
JANNICK SINNER
2024 : Jannick Sinner viene proclamato il tennista più forte del mondo, vincendo e stravincendo in giro per il mondo, sempre con il sorriso e con la capacità di condividere le sue vittorie col suo team e il gruppo di temmisti italiani che lo affiancano. Uno sportivo che si è ormai guadagnato a pieno diritto il titolo di campione del mondo più volte in questo anno per lui davvero denso di traguardi e successi.
FONDAZIONE GIULIA CECCHETTIN
Un uomo simbolo, Gino Cecchettin con la fondazione intitolata alla figlia scomparsa Giulia. Durante il 2024 è iniziato e finito il processo a Filippo Turetta accusato di femminicidio e condannato a novembre all’ergastolo. Le parole di Gino Cecchettin (e anche di Elena che parlando di patriarcato ha aperto un solco nel dibattito sul tema) durante questo anno stanno accendendo dei fari sul tema della violenza contro le donne e sensibilizzando la necessità di una “educazione all’affettività” da portare avanti in tutti gli ordini di scuole, perché non si ripeta più il dolore della perdita di una figlia o di una sorella o di una madre. Secondo i dati del Viminale aggiornati al 15 dicembre, 106 vittime di omicidio quest’anno erano di sesso femminile. In 92 casi tutto si è consumato in ambito familiare. Per 56 donne l’assassino è stato il partner o l’ex partner. Ciò che colpisce è l’età delle vittime, molte over 70, ovvero mogli stabilmente legate ai loro mariti eppure uccise in modo violento all’esito di una relazione dimostratasi insostenibile e sofferente, fatta di soprusi e maltrattamenti. Insomma, ancora un anno tinto di rosso, con vittime donne, madri, mogli colpevoli di non voler sottostare alla volontà del maschio alfa, anche quello insospettabile che diviene un assassino crudele quando le sue virili sicurezze vacillano per la voglia di libertà, autonomia e legittima indipendenza delle loro compagne.
GISELE PELICOT
Donna simbolo di questo 2024 con la sua storia, Gisele Pelicot ha ottenuto la sua vittoria in tribunale quando il 19 dicembre suo marito è stato condannato a 20 anni per averla drogata e costretta a subire abusi da sconosciuti per anni. Gisèle col suo volto e con la volontà di dimostrarsi sempre in video perchè come ha sempre dichiarato “non era lei a doversi vergognare per quanto accaduto” è divenuta un esempio mirabile della lotta contro le violenze di genere, con l’esito delle condanne pronunciare dal Tribunale di Avignone, nel Midi francese, il cosiddetto “processo degli stupri di Mazan”, dal nome del villaggio della Valchiusa divenuto il teatro dei crimini di un uomo, Dominique Pelicot, e di decine di altri che hanno accettato d’emularne l’abiezione. Sono proprio loro gli artefici di orrori, perpetrati fra le mura domestiche della famiglia Pelicot, che hanno finito per suscitare un’indignazione internazionale. Anche la figlia che ha scritto un libro dove ripercorre l’orribile storia di sua madre in uscita nel 2025, dichiara di avere la certezza di aver subito la stessa sorte della madre, ma di non averne le prove. Insomma un caso che ha sconvolto l’opinione pubblica ma che non ha mai mollato Gisele al suo destino, sostenendola sempre. All’uscita dal Tribunale, dopo la pronuncia della sentenza di condanna, con voce ferma ha dichiarato: «Ho lottato per i miei figli, i miei nipoti e le mie nuore. Ho lottato per tutte le vittime di violenze. Un pensiero, in particolare, per le donne violentate non riconosciute, le cui storie restano nell’ombra».
CECILIA SALA
La giornalista italiana Cecilia Sala è detenuta dal 19 dicembre nella prigione iraniana di Evin Sain una cella di isolamento. Appena 29enne, era in Iran per lavorare alla raccolta di storie per il suo podcast, dal titolo Stories in cui racconta “una storia dal mondo ogni giorno”, occupandosi contemporaneamente di un reportage per il quotidiano Il Foglio. Ci sono versioni discordanti sul momento e sul luogo del suo arresto da parte della polizia iraniana, se avveuto in albergo o meno, sta di fatto che il dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell’orientamento islamico dell’Iran ha confermato in una nota del 30 dicembre , l’arresto di Sala “per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell’Iran“. L’agenzia Irna dichiara che “La cittadina italiana è arrivata in Iran il 13 dicembre con un visto giornalistico ed è stata arrestata il 19 per aver violato la legge della Repubblica islamica dell’Iran. Il suo caso è sotto inchiesta. L’arresto è stato eseguito secondo la normativa vigente e l’ambasciata italiana è stata informata. Le è stato garantito l’accesso consolare ed il contatto telefonico con la famiglia“. La prigione di Evin è nota per essere la struttura in cui sono imprigionati oppositori politici, giornalisti e cittadini stranieri. Insomma un Natale non facile per la famiglia di Cecilia e per il suo compagno che vivono nel terrore di cosa possa succedere alla donna, nel silenzio delle istituzioni che stanno cercato le vie diplomatiche per risolvere il caso e nella determinazione iraniana di continuare lo stato di arresto della giornalista italiana, colpevole al momento di volersi sentire libera…e di voler raccontare, in quanto giornalista, in libertà e della libertà laddove proprio la libertà ha confini e contorni molto diversi dai suoi…