La storia di Antignano affonda le sue radici in epoca greco-romana, quando i primi nuclei abitativi rurali si svilupparono nei pressi di un antica strada greca, ampliata nel II secolo a.C. dai romani, tra le due città di Pozzuoli e Napoli.
La Via Puteolis Neapolim per colles, poi via Antiniana, assicurava insieme alla via per Cryptam (Crypyta Napoletana), il collegamento tra Napoli e Pozzuoli e i maggiori centri come Cuma, Capua, Nola. L’antica strada corrisponde all’odierna Via S. Gennaro ad Antignano.
Nel corso dei secoli Antignano ha subito innumerevoli trasformazioni, fino a divenire luogo prediletto di prestigiosi artisti e intellettuali napoletani tra cui spicca il nome di Giovanni Pontano, che proprio qui, in Via Annella di Massimo, fece edificare una fastosa villa. Più in vista,troviamo il cosiddetto “Muro del finanziere”, inizialmente lungo circa 20 chilometri, che i Borbone avevano costruito con la funzione di combattere il contrabbando. Il “muro del finanziere” aveva inizialmente 30 posti di guardia e l’ultima traccia della sua memoria storica possiamo trovarla quasi nascosta tra un pub e una tabaccheria. Qui le persone erano costrette a fermarsi per sottoporsi ai controlli e per pagare il dazio, prima di proseguire in direzione di Pozzuoli
Ancora oggi si può vedere il vecchio palazzo della dogana di Antignano dove è possibile notare l’iscrizione: “Qui si paga per gli regj censali”.
IL MIRACOLO DI SAN GENNARO
Nell’anno 305 d.c., si verificò il primo miracolo della liquefazione del sangue di S. Gennaro.
Si racconta che mentre si effettuava la processione per la traslazione del corpo del Santo da Pozzuoli alle catacombe a lui intitolate, il corteo si fermò in località Antinianum. Pare che Eusebia, la nutrice del santo, offri ai sacerdoti due ampolle contenenti il sangue del Santo che lei amorevolmente aveva raccolto.Il sangue una volta nelle mani dei sacerdoti, immediatamente si sciolse.
Forse è questo il motivo del perchè nei dintorni ci sono ben tre chiese dedicate al patrono napoletano: San Gennaro al Vomero, la Piccola Pompei e San Gennaro ad Antignano. Al santo è dedicata anche una minuscola edicola con un’ effigie marmorea che si può scorgere,all’inizio di Via della Cerra.
IL MISTERO DI ANTIGNANO
La mattina di Pasqua, il borgo di Antignano diventa un vero e proprio teatro religioso con una solenne processione del Gesù Risorto, nota come il mistero di Antignano.
Per l’occasione i fedeli del quartiere portano in spalla ben quattro grandi statue settecentesche, realizzate legno e cartapesta. La processione si svolge come se fosse un teatro all’aperto; le statue “parlano” tra loro e si inscena l’attesa della resurrezione di Gesù,
Le quattro statue, (Gesù risorto, la Madonna velata di nero, la Maddalena e l’apostolo Giovanni,) sono custodite nella chiesa di Santa Maria della Libera.
Oggi Antignano vive grazie alle sue molteplici attività commerciali, ed è il cuore pulsante di un Vomero.