Per dare spazio al raduno Cosplay on Ice 2nd Edition di Caserta l’appuntamento con il cosplayer della settimana è slittato al giovedì. Vi ricordo inoltre che dopodomani sarà pubblicato un video sul Kingdom Cosplay a cui abbiamo partecipato sabato scorso, e lunedì (salvo imprevisti), sarà pubblicato l’articolo sull’evento con relative foto. Tornando a noi oggi ho il piacere di intervistare Esther, una cosplayer che avevo già notato lo scorso Comicon di Napoli e ho avuto il piacere di conoscere personalmente al Fantasy Day di San Giorgio a Cremano. Esther conquistò tutti con la sua gioiosa voglia di uccidere, mentre girava per la fiera spaventando bambini e brandendo coltellacci insanguinati….semplicemente deliziosa.
Dopo questa piccola presentazione è arrivato il momento di parlarci un pò di te!
Ciao! Mi chiamo Esther, ma alcuni mi conoscono come Estherya. Ho 19 anni e vivo ‘da qualche parte’ a Napoli. Attualmente frequento l’ultimo anno delle superiori, ma ho in programma di iscrivermi ad un’accademia di make-up cinematografico e teatrale perché, da qualche anno, creare sfx make-up e maschere di vario genere è diventata una delle mie più grandi passioni e spero che un giorno possa divenire anche il mio lavoro. Questa, però, non è l’unica attività che mi piace svolgere. Diciamo che adoro fare un po’ tutto ciò che mi permette di dare sfogo alla mia creatività, come disegnare, fotografare, cantare, creare sculture, organizzare e partecipare ad eventi o fiere. Nel tempo libero mi dedico anche ad altri hobby, ad esempio leggere, scrivere, studiare l’inglese, praticare sport (perlopiù calcio e corsa), giocare ai videogames e studiare leggi, infatti come altro lavoro mi piacerebbe essere un’avvocatessa o giudice.
Quanti interessi! E il tuo nickname, come è nato?
“Estherya Homicide”, nonché il personaggio stesso, è nato circa 5 anni fa ma ho iniziato a pubblicizzarlo solamente nel 2014, dopo aver partecipato al Napoli Comicon 2014. Lei è il mio completo opposto: nessuno, vedendomi senza maschera, riuscirebbe a capire che io sono Esther.
Comunque, il nickname ‘Estherya’ nasce da un gioco di parole. Ho prima di tutto trovato un nome per quello che poi sarebbe divenuto il mio personaggio, ovvero “Esther”. Ho scelto questo per tre principali motivi: il primo è che è un nome che ho sempre adorato. Il secondo invece è per merito di uno dei miei film horror preferiti, ovvero “Orphan”, nel quale io stessa mi rispecchio molto nella protagonista. La storia narra di una famiglia che adotta una bambina di nome Esther, dolce ed innocente, ma che rivela poi possedere un lato oscuro, un segreto infimo ed insospettabile. Ed è proprio ciò che sta alla base del mio personaggio: Estherya senza la maschera sembra la più innocente delle ragazze, direi proprio una bambina indifesa ed ingenua, ma datele un’arma tra le mani e grazie alla sua mente perversamente sadica sarà capace di generare una strage.
Il terzo ed ultimo motivo riguarda un videogame che ho avuto la fortuna di scoprire per caso proprio nel periodo in cui Estherya stava nascendo dalla mia fantasia, ovvero subito dopo la perdita del mio migliore amico… Il game in questione si intitola “Dear Esther” ed è un’avventura grafica a dir poco emozionante, difficile da comprendere se non si è attenti ai dettagli. La trama è basata, a differenza di molti videgames, non tanto sulla meta da raggiungere, ma sul viaggio da intraprendere e sulle riflessioni che comporta, in cui alla fine si comprende proprio il significato dell’inevitabilità della morte, lo scorrere del tempo e l’impossibilità di fermarlo. In poche parole, il motivo più importante della nascita di Esther ed anche del perché lei non possieda alcun volto.
Ho scelto poi di aggiungere il suffisso -ya al nome stesso per richiamare alla parola “Isterìa”, una delle caratterizzazioni principali del mio personaggio. Infine, “Homicide” nasce da un tentativo di accorpare un qualcosa che rafforzasse ancora di più l’idea di psicopatia e mistero che gira attorno ad Estherya.
Scelta piuttosto complessa! Ma tu Esther, ti definisci una cosplayer?
Sinceramente, non so se definirmi una cosplayer, è un’etichetta che non mi si addice perché più che cosplay io realizzo make-up scenici. Il cosplay è tutto un altro tipo di arte e sento che offenderei i veri cosplayers definendomi tale.
Quali lavori hai realizzato fino ad ora?
I make-up realizzati fin ora ne sono svariati e confesso di non averli pubblicati tutti sul mio profilo. Tra quelli “ufficiali” diciamo, ci sono: Jeff the Killer (diverse varianti), Brendon Urie in versione Emperor’s New Clothes, Smiley ed un Original. Mentre come make-up meno importanti se ne possono trovare svariati sul mio profilo Facebook e YouTube, tra cui una mezza foto in cui mi truccai da vecchietta.
So che sei legatissima al personaggio di Jeff the Killer “a causa” di una serie di episodi che ti sono successi in passato, puoi spiegarci meglio?
Si, sono legatissima al mio make-up di Jeff the Killer nonché il simbolo ufficiale, diciamo, del mio “volto”. L’ho migliorato nel corso degli anni ed è il personaggio sul quale ho speso più tempo, sudore e denaro. Lo porto ad ogni fiera, quasi come fosse un obbligo. Sento un legame con questo personaggio per via della sua storia, nella quale mi ci rispecchio molto. Proprio come lui, anch’io quando ero più piccola ho subito atti di bullismo (per fortuna sono cessati col tempo) da parte, però, di quelli che qui a Napoli vengono chiamati “cuozzi” e “vrenzole”. Ecco spiegato il perché del fatto che ad ogni fiera, spavento in particolare proprio questa determinata categoria di persone. La vedo come una rinascita della nuova me, un modo simpatico ed innocente di “””vendicarmi””” di coloro che tempo fa non hanno saputo fare a meno di comportarsi in maniera rude con me. Da precisare però che lo faccio da un punto di vista scherzoso, per calarmi nei panni di Estherya. Generalizzo col nome di “cuozzi” ma ovviamente non è vero che sono tutti ‘cattivi’. Il risultato di tali azioni, comunque, è stato inaspettato perché nonostante io faccia del mio meglio per spaventarli, ho spesso ricevuto molti complimenti da parte loro ed anche richieste di foto. Devo ammettere che ne sono molto contenta quanto sorpresa, ma alla fine credo sia meglio così!
Realizzi da sola tutti i tuoi lavori?
Assolutamente sì. Non porterò mai ad una fiera qualcosa realizzato da qualcun altro o comprato da internet perché credo che qualsiasi cosa si voglia realizzare nella vita (cosplay, make-up o quant’altro) debba contenere un po’ di noi stessi. Impegno impiegato nel crearlo, tempo speso nell’aggiustare i particolari o qualsiasi altra cosa -almeno per me- sono come una “firma” che mi ricorda sempre quali sono i miei obbiettivi, limiti e capacità.
A quale fiera ed evento hai partecipato fino ad ora?
Ho partecipato a varie edizioni del Napoli Comicon, Cavacon, svariati raduni, feste ed eventi. Purtroppo tra studio e vari impegni il tempo a disposizione è davvero poco, ma farò sempre del mio meglio per visitare tutte le fiere che organizzeranno, in particolare Romics e Lucca Comics! ^,,^
La domanda è superflua ma la devo fare…hai mai partecipato al Comicon di Napoli?
Certamente! Il Napoli Comicon è una fiera che non deve mai mancare, o ci vado o ci vado, ahahah! Inoltre è dove è nato tutto: i primi infarti procurati, il primo make-up mostrato alle persone, le prime critiche, la prima volta di ogni cosa relativa al mio personaggio ed alla sua folle storia.
Progetti futuri?
Che bella domanda! Ho veramente moltissimi progetti per il futuro, così tanti che finirei per stilare una lista davvero infinita. Ho intenzione di migliorare il mio Canale YouTube, di partecipare a più fiere possibili e creare nuovi make-up. Raggiungere un alto livello insomma, sempre tempo permettendo. Inoltre sarebbe fantastico coinvolgere ancor di più coloro che mi seguono nelle mie attvità, come ad esempio la “caccia ad Esther”. Dopo tutto è solamente grazie alle persone che supportano il mio lavoro se Estherya esiste. La sto portando in vita pian piano ed anno dopo anno vedo tutto un mondo crescere e svilupparsi davanti ai miei occhi in cui le solite barriere poste dalla noiosa normalità vengono infrante. Forse Estherya è apprezzata da alcune persone proprio perché in lei non c’è nulla di ordinario, agisce secondo il suo stravagante istinto ed è imprevedibile in tutto ciò che fa. Quindi sì, potrei dire che un altro progetto futuro che ho in mente, è proprio quello di far comprendere dei messaggi precisi a tutti coloro che apprezzano e supportano il mio lavoro. Messaggi relativi alle proprie passioni, alla forza di saper continuare o ricominciare da zero nonostante le difficoltà, al non giudicare dalle apparenze. Ma soprattutto, credo che il messaggio più importante che Estherya desideri condividere con gli altri, è proprio quello di non ricercare la normalità nelle cose, ma di andare oltre, seguire ideali imposti NON da coloro che vogliono rendere tutto ordinario e monotono, ma di stravolgere (senza mai oltrepassare i limiti ovviamente) quella che è la nostra realtà.
E’ un pensiero troppo smielato per un killer come Estherya? Forse sì, forse no. Sta alle persone decidere se considerarla come la psicopatica di turno oppure comprendere la sua vera natura e vedere oltre.
In ogni caso, come da copione, vi ucciderò tutti prima o poi. ^,,^ (che tenera… n.d.r.)
Ecco infine tutti i contatti social di Esther: