Tutto è iniziato nel non troppo lontano 1955, quando la famiglia della donna (che tramanda il racconto), si era appena trasferita in un nuovissimo palazzo di via Tarsia, (strada fra via Toledo e Piazza Dante). La donna, allora bambina, dormiva con gli altri fratelli in una grande camera con balcone. Da bambina raccontava che spesso nel cuore della notte vedeva un uomo sul balcone della camera, vestito con una tuta da lavoro ed un cappellino di carta in testa . Sul principio nessuno le credette, fantasie di bambina dicevano, però poi anche la sorella più grande iniziò a dire che mentre era seduta in poltrona, a volte le capitava di vedere una figura simile che si appoggiava allo stipite della porta della stanza. Il padre che aveva spesso la sensazione che ci fosse qualcuno fuori ai balconi, iniziò a fare più attenzione a quello che capitava.
Alcune volte, quando l’intera famiglia era riunita a tavola, sentivano distintamente la chiave girare nella porta d’ingresso, ma, se andavano a controllare, non c’era nessuno che infilava la chiave nella toppa.
Ormai erano certi dell’esistenza di un fantasma, quest’incubo durò per circa un anno. Una notte, il padre stanco di tutto questo, dopo aver lasciato moglie e figli dai nonni, si mise di guardia, insieme al fratello nella camera da pranzo. Passarono poche ore quando all’improvviso videro un uomo che cercava di aprire la porta di camera. Subito cercarono d’uscire di casa ma dovettero aprirla perché era chiusa con le mandate che avevano dato loro alcune ore prima. Decisero così di traslocare.
In seguito, anche altre famiglie che andarono ad abitare in quell’appartamento notarono la strana presenza: porte aperte da sole e mandate alla porta di casa quando tutti erano riuniti a tavola. Una notte, un uomo disse di essere andato a controllare la figlia che aveva la febbre e vide il fantasma chino sul letto che la stava guardando.
Alcuni inquilini poi giurano di aver visto un uomo passeggiare fuori ai balconi del palazzo in piena notte. Molti si sono chiesti chi fosse questo fantasma, alcuni avrebbero riferito che durante la costruzione dell’edificio un muratore cadde dalla terrazza e morì sul colpo. Si dice che l’uomo non avesse famiglia e che fu sepolto all’interno del palazzo in costruzione e per questo il suo spirito è stato condannato a vagare in eterno nel palazzo.