Napoli oltre ad avere tantissime chiese ha anche sette castelli:
Castel Capuano, Castel dell’Ovo, Castel Nuovo (Maschio Angioino), Castel Sant’Elmo, Castello del Carmine, Castello di Nisida e il Forte o castello di Vigliena,
Oggi vi parlerò del Castello di Vigliena.
In una delle zone più nascoste di San Giovanni a Teduccio troviamo Il forte o castello di Vigliena, purtroppo oggi sono visibili solo alcuni resti.
Fu costruito per volere del viceré Juan Manuel Fernández Pacheco, marchese di Villena, da cui prese il nome, con mura alte 6 metri, per evitare che i bombardamenti dal mare potessero distruggerlo, circondato da un fossato largo 9 metri e profondo 5, sui cui lati frontali (lunghi circa 36 metri) erano posti i cannoni, a difesa del porto della città, e numerose feritoie dietro le quali si posizionavano i fucilieri. Ma verso la fine del 18° secolo, fu parzialmente distrutto durante il conflitto tra i sostenitori della Repubblica Partenopea e le forze sanfediste del cardinale Ruffo che vistosi accerchiato e ormai impossibilitato a scappare, diede ordine ai soldati di far esplodere l’arsenale. In questo modo, il cardinale determinò la propria morte, quella dei difensori e, soprattutto, quella degli assalitori . Dall’esplosione riuscì a sopravvivere solo una persona, un difensore, che si gettò in mare prima dello scoppio, e in seguito narrò la vicenda.
La fortezza dopo questo scempio fu abbandonata finché, nel 1891, grazie all’iniziativa dei parlamentari Imbriani e Villari, fu dichiarata Monumento Nazionale e sottoposta a restauro. Tuttavia, nel 1906, una parte di essa fu demolita per lasciare spazio al panificio militare. Passano gli anni e l’incuria e il degrado fanno da padroni Il fortino, infatti, ancora oggi è chiuso al pubblico per questioni di sicurezza.
Ma la situazione, dopo molto tempo, sembra che stia per cambiare. Sembrerebbe che il Consiglio della VI Municipalità abbia posto la sua attenzione sul Forte e su un possibile restauro.