Trama: Gli unici rumori che si sentono sono lo scoppiettare del fuoco e il lento respiro del mare. Adeline, Rupesh, Steve, Jen e Will sono seduti intorno al falò e fanno un gioco. Un gioco, chiamato «Devozione», per giurarsi amicizia eterna come si può fare solo a quindici anni. Un gioco innocente finché Will non mette tutti alla prova chiedendo se resterebbero suoi amici nel caso diventasse un serial killer e descrivendo, per alzare la posta, il modo in cui ucciderebbe le sue vittime. Un silenzio… pieno di parole gela l’aria. Ma subito una risata smorza la tensione: è il solito Will, con la sua voglia di scherzare in ogni occasione. Nulla di più. Eppure, quindici anni dopo, due persone vengono uccise proprio nel modo in cui l’amico aveva immaginato. E Will sembra scomparso nel nulla. Solo Adeline, Rupesh, Jen e Steve sanno quello che è successo quella sera d’estate di tanti anni prima. Solo loro possono collegare gli indizi e puntare il dito contro Will. Un loro amico. Fino a che punto si può restare fedeli a un legame di amicizia? Fino a che punto uno scherzo rimane tale? Fin dove può spingersi la fantasia senza sconfinare nella realtà? La soluzione è nelle loro mani. Ma devono fare in fretta, perché un nuovo gioco è cominciato. Un gioco molto più pericoloso, in cui non ci sono regole.
Un esordio che è stato un grandissimo successo del passaparola, osannato dai librai indipendenti. Un romanzo che spiazza sin dalle prime pagine. Una storia sul valore delle parole, delle promesse, della fedeltà. Una storia in cui nulla è come ci si aspetta anche se la verità è alla portata di tutti.
Garzanti Editore
Recensione: Un thriller che mi ha tenuta incollata dalla prima all’ultima pagina. Un racconto paragonabile ad un gomitolo, dove la matassa si snoda lentamente, la trama s’infittisce e di volta in volta vengono aggiunti nuovi indizi. I capitoli si alternano spaziando dagli anni della gioventù dei protagonisti, datati fine anni ’90, ed il 2015, quando la gang si riunisce.
Ho amato tantissimo l’analisi psicologica dei ragazzi, tutti con caratteri differenti. Una valutazione attentissima degli anni dell’adolescenza, dell’amicizia, della gelosia.
Il gioco della devozione che gli amici svolgono è una specie di caccia al tesoro a punti dove tutti devono impegnarsi seriamente per dimostrare il rispetto di ognuno verso il gruppo di appartenenza.
Un libro che parla di legami, di gioventù, amicizia e del tempo che passa ed inesorabilmente altera le relazioni, ma non le personalità. Per alcuni versi, mi ha ricordato un po’ lo stile di Stephen King, il suo celebrare l’amicizia e mescolarla al torbido, le atmosfere e le ambientazioni cupe.
Una trama intrigante e ben strutturata dove i colpi di scena sono all’ordine di ogni capitolo, non ci sono punti statici, ma è una continua evoluzione dei fatti con una risoluzione poco scontata.
S.R. Masters ha studiato filosofia a Cambridge e scritto diversi racconti, grazie ai quali ha vinto il prestigioso Writer’s Award. Il gioco della devozione è il suo romanzo d’esordio.