Il concetto di gioco di ruolo rimanda immediatamente all’immagine di un tavolo ingombro di mappe e dadi, e 4 o 5 persone che vivono una storia in prima persona, principalmente attraverso l’uso dell’immaginazione. A partire da questo principio però la scena può cambiare molto, se decidiamo di trasformare il gioco di ruolo in LARP (acronimo di Live Action Role Playing, o gioco di ruolo dal vivo). La dinamica di fondo è la stessa: interpretare un ruolo all’interno di uno storytelling in continua evoluzione, e dipendente in larga dalle scelte individuali. L’azione però verrà condotta realmente, da gruppi di giocatori che possono arrivare a diverse decine. Un’esperienza di gioco e attoriale a 360°, che unisce innovazione e fantasia alla buona, vecchia e quasi dimenticata abitudine di fare attività ludica collettiva all’aria aperta.
Sono stato invitato ad uno degli eventi di Campo 77, uno dei progetti del genere più vasti della Campania. Espressione dell’associazione Il Piccolo Dado Rosso, esso si presenta da subito come una novità nel panorama del gioco di ruolo dal vivo italiano (e soprattutto del sud). Decido di provare, incurante dell’ora improba e dell’idea di passare la notte in un bosco poco illuminato…
Infatti dalle 9 di sera alle 6 del mattino un enorme agricampeggio e il bosco ad esso adiacente, in località Pontelatone (a pochi minuti da Caserta), si tramutano in uno scenario post-apocalittico: il Dopo-mondo. 150 anni dopo la fine della civiltà come la conosciamo, una pericolosa infezione tramuta chiunque muoia in morti viventi (gli “Infetti”). L’obbiettivo di questi interpreti (dall’outfit molto ben riuscito, ma agghiacciante) è di cacciare i pochi sopravvissuti rimasti. La parola d’ordine è quindi sopravvivenza. In questo viene in aiuto il Governatore, una misteriosa figura che accoglie nella sua carovana itinerante i giocatori.
Campo 77 basa gran parte della sua forza sull’atmosfera, dato che la notte di una zona boschiva fa ovviamente risaltare il tema horror della narrazione. Per questo l’area è illuminata dalle sole torce dei giocatori e da qualche sparuto insediamento, dove per altro è possibile trovare provviste o armi. A tal proposito, nella zona di gioco è possibile trovare armi Nerf (con proiettili di gomma piuma), utili per difendersi, o armi da mischia in Plastazoto. Il Dopo-mondo però nasconde infiniti pericoli e minacce, che non si limitano ad i soli infetti. Allo staff è affidato il compito di incarnare diversi NPC (Personaggi Non Giocanti) che variano dai semplici “infetti” a personaggi guida, anch’essi interessati alla sopravvivenza del genere umano o semplicemente alla loro, ma fondamentali per orientarsi all’interno del Dopo-mondo.
Per questo, Campo 77 risulta adatto a tutti i tipi di giocatori di ruolo, da quelli più smaliziati ai neofiti. Infatti il regolamento e la classica “scheda” con le caratteristiche del proprio personaggio forniscono notevole libertà, costituendo una struttura di base flessibile e adattabile ad approcci di gioco molto eterogenei. C’è ad esempio la possibilità di imbracciare armi e armature pesanti per entrare nel vivo dell’azione; ma sono anche presenti abilità adatte a chi preferisce evitare il confronto, fornendo un ruolo di supporto agli altri. Ad esempio abilità di cura o produzione di reagenti chimici e medicinali. Sarà quindi fondamentale l’interazione con gli altri sopravvissuti, che oltre ad essere utile per la propria sopravvivenza, costituisce la forma più pura di gioco di ruolo e arricchisce l’esperienza collettiva.
Gli eventi di Campo 77 hanno cadenza mensile, ed ognuno rivela ai giocatori alcuni pezzi di un puzzle più ampio, che svela la complessa ambientazione sviluppata dai Masters.
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