Trama: A prima vista, il mondo non è cambiato affatto: i tram sui viali, i grandi alberghi, i caffè pieni di gente. I ragazzi in strada giocano ancora sui due grandi ponti che dividono la città, e i più snob continuano ad avventurarsi sulla Nave Obitorio in cerca di una serata divertente. Eppure, basta una scintilla per innescare una rivolta. Per la giovane Dora, che lavora all’Università Nazionale, è giunta finalmente l’occasione per fare un passo decisivo. Inizia a uscire con Robert, uno studente dalle idee radicali, ed è finalmente libera di indagare su ciò che suo fratello Ambrose potrebbe aver visto alla Società per la Ricerca Psichica prima di morire. Ma è un altro l’edificio di cui Dora è incaricata di occuparsi: il Museo Nazionale del Lavoratore. Questa strana costruzione dimenticata da tutti, che pullula di inquietanti statue in cera di minatori, infermieri, negozianti e altre figure assolutamente realistiche, nasconde un mistero. Mentre fuori la rivoluzione e la controrivoluzione scatenano forze oscure, inaspettate e terrificanti, Dora si avventura fino ai confini del mondo in cerca di una verità taciuta troppo a lungo.
Sperling & Kupfer
Recensione: Il romanzo è un tentativo, mal riuscito, di mescolare mistero, introspezione e una vena surreale, ma il risultato è purtroppo inferiore alle aspettative. Una delusione totale! Mi aspettavo tanto dal “Principe”, non perché figlio del “Re”, ma perchè in precedenza ho letto altro di suo e mi catturò tantissimo.
Nonostante le ambizioni narrative, la storia si perde presto in una trama confusa e poco coesa. Ho cominciato a non capirci nulla dalle primissime pagine e la mia attenzione non riusciva a focalizzarsi. Mi sono smarrita da subito ed a zero era anche la curiosità.
Il problema principale, forse, risiede nel ritmo: la narrazione si trascina, con lunghe digressioni che non aggiungono spessore, ma appesantiscono la lettura. L’intreccio, che dovrebbe tenere il lettore sulle spine, appare invece farraginoso, con colpi di scena deboli e una costruzione del mistero che manca di tensione reale. A tratti, sembra che il romanzo cerchi disperatamente un tono tra l’ironia e il dramma, senza mai trovarlo davvero.
Lo stile di scrittura sinabbina perfettamente al resto: poco coinvolgente, rallentando ulteriormente la lettura.
In definitiva, Il museo dei misteri è un romanzo che promette molto ma mantiene poco. Chi si aspetta un thriller enigmatico o una storia dal forte impatto emotivo rischia di rimanere deluso. Una lettura che, purtroppo, non lascia il segno.
OWEN KING è il figlio minore di Stephen King. È nato a Bangor nel 1977, ed è un autore bestseller del New York Times e del Sunday Times. In Italia sono stati pubblicati Siamo tutti nella stessa barca e Sleeping Beauties, scritto insieme a suo padre e divenuto poi una graphic novel, da cui sarà tratta una serie tv. Vive a nord di New York.