Torna il campionato di Serie A, dopo la sosta per le Nazionali, e torna con l’ennesimo brivido legato all’emergenza covid: il focolaio scoppiato nell’Italia del CT Mancini, con Bonucci e vari componenti dello staff contagiati (compresi Vialli e De Rossi), ha suscitato l’ovvia preoccupazione delle squadre che hanno prestato i propri calciatori alla selezione azzurra, Napoli compreso.
Per Gattuso il caso più spinoso è però arrivato dalla Polonia, visto che Zielinski (già ammalatosi ad Ottobre) è risultato positivo al test rapido eseguito all’aeroporto di Capodichino, dove era sbarcato di rientro dalle partite disputate con la propria Nazionale.
Fortunatamente un secondo test rapido ed i due successivi tamponi molecolari sono risultati negativi (così come quelli di Insigne, Meret e Di Lorenzo, impegnati con l’Italia in questi giorni), ed il centrocampista ex Udinese sarà dunque a disposizione per l’incontro di oggi (ore 15) contro il Crotone di Serse Cosmi, alla disperata ricerca di punti salvezza.
I 4 precedenti in casa sorridono nettamente agli azzurri, che ne hanno vinti 3, pareggiandone solo uno, in Serie B…a Benevento: il 9 Novembre 2001 infatti gli uomini di Gigi De Canio, costretti a giocare all’allora “Santa Colomba” per l’indisponibilità del San Paolo (gravemente danneggiato dagli effetti di un’alluvione un paio di mesi prima), non andarono oltre lo 0-0.
L’altro precedente disputato in cadetteria fu deciso da Emanuele Calaiò, che il 21 Ottobre 2006 siglò, di testa su assist di De Zerbi, l’unico gol della partita.
Le altre due sfide tra azzurri e calabresi si sono giocate più di recente nella massima serie: il 12 Marzo 2017 finì 3-0 con due rigori, uno di Mertens ed uno di Insigne (autore di una doppietta), mentre il 2-1 del 20 Maggio 2018 (gol di Milik e Callejon), ultima partita di quel campionato, regalò alla squadra di Maurizio Sarri il celebre record dei 91 punti, purtroppo insufficienti a vincere lo scudetto.
Quel giorno resta da ricordare, oltre che per l’addio del tecnico toscano, soprattutto per il triste commiato a Christian Maggio, cui inspiegabilmente Sarri non concesse l’ingresso in campo per chiudere degnamente le 10 splendide stagioni vissute all’ombra del Vesuvio.
Scampato il rischio-covid, per la sfida ai rossoblù Gattuso avrà quasi tutti a disposizione: con Ghoulam ormai fuori fino a fine stagione, gli unici altri indisponibili (oltre allo squalificato Koulibaly) sono Demme ed Ospina, che hanno accusato piccoli infortuni durante gli allenamenti settimanali ma che saranno presto nuovamente arruolabili.
Il tecnico calabrese però sarà chiamato a fare le sue scelte tenendo anche conto della importantissima sfida infrasettimanale che attende il Napoli, ovvero il famoso recupero con la Juventus, che si disputerà (finalmente) mercoledì prossimo.
Non è da escludere quindi un mini-turnover, con uno tra Hysaj e Mario Rui a riposo, con Manolas pronto al rientro e con il ballottaggio Bakayoko-Lobotka per il posto lasciato vacante da Demme a centrocampo.
In attacco, probabile spazio ad Osimhen, con Mertens (anche un piccolo problema alla spalla per lui con il Belgio) inizialmente in panchina, e con Lozano e Politano che sicuramente si avvicenderanno durante il match sulla fascia destra.
Sarà difficile, invece che Gattuso rinunci all’ispiratissimo Insigne di questo periodo, anche se non sarebbe peregrina l’idea di concedere un po’ di riposo al capitano, magari provando a sfruttare l’ottimo momento di Elmas, tra l’altro autore in settimana dello storico gol vittoria della Nord Macedonia in Germania.
A prescindere dalle scelte di formazione di Gattuso, il Napoli partirà comunque nettamente favorito, ma troppe volte in questa stagione gli azzurri hanno toppato clamorosamente partite sulla carta abbordabili: occorrerà dunque massima concentrazione per non lasciare altri punti preziosi per strada, e per dare continuità alle importanti vittorie di Milano e Roma.
La sfida di Torino non deve sottrarre energie nervose e distrarre gli azzurri: dopo tutti questi mesi trascorsi ad attendere che questa partita si giocasse, sarà meglio non pensarci ancora, solo per altri quattro giorni.