La gara casalinga contro il Como era un banco di prova importante per il Napoli dopo aver conquistato la vetta della classifica pochi giorni prima contro il Monza.
I lariani, che poche settimane fa avevano sbancato Bergamo, sono squadra pericolosa e che gioca un gran calcio: i ragazzi di Conte hanno rispettato l’avversario, l’hanno sofferto, tantissimo, nella prima frazione e poi sono usciti alla distanza, vincendo meritatamente una gara che si era messa subito in discesa, almeno così si pensava, a seguoto del gol di McTominay dopo appena 26 secondi di gioco.
Sta di fatto che per tutto il primo tempo, i ragazzi di Fabregas hanno imperversato nella metà campo dei partenopei, costretti a difendersi in blocco senza riuscire a fermare il giro palla infinito, e gradevole, degli ospiti.
Il merito dei napoletani è stato quello di concedere solo conclusioni dalla distanza: tra le fila del Como una menzione particolare la merita Nico Paz, diciannovenne scuola Real, che ha mostrato doti tecniche davvero di livello superiore.
Sul finire del tempo, i comaschi hanno trovato il gol del meritatissimo pari grazie e Strefezza che ha battuto Caprile dalla distanza.
La ripresa, tuttavia, è partita completamente diversa: salgono in cattedra Anguissa, onnipresente ma molto impreciso nelle prima frazione e, soprattutto Lobotka, Kvara e Olivera si svegliano dal torpore di un brutto primo tempo e così la pressione azzurra sale.
Cercare di giocare sempre la palla è la caratteristica del Como ma, come accade spesso, il pressing avversario alto e organizzato, può avere effetti collaterali; è il già citato Olivera a rubare palla al limite e, dopo uno scambio con Lukaku, già assistman per il primo vantaggio, viene messo giù in area: rigore che Lukaku trasforma.
La gara, fino ad allora correttissima, sale di toni agonistici, fioccano i falli e il modestissimo arbitro Feliciani sorvola su un rigore per fallo di Strefezza su Kvara e su un intervento violento nei confronti di Anguissa.
I cambi di Conte fanno la differenza: fuori Kvara per Mazzocchi e difesa che diventa impenetrabile e dentro anche Neres che, praticamente, spacca la difesa del Como prima realizzando il gol del tre a uno, servito divinamente da Lukaku e poi, con una discesa lunga sessanta metri, sfiora alche il poker.
Vittoria sofferta e meritata per il Napoli, ancora non pienamente continuo nel modo di intendere il calcio di Conte, ma certamente concentrato e sul pezzo per tutti i 90 minuti.
Il weekend che ha seguito la gara è stato caratterizzato da polemiche arbitrali: a Torino, Firenze, soprattutto, rigori ed espulsioni contestati da chiunque.
La confusione del protocollo Var è evidente e anche la tendenza a giudicare in modo diverso episodi molto simili tra loro crea precedenti pericolosi e polemiche a non finire.
Speriamo che la classe arbitrale non voglia, come spesso accaduto in passato, diventare protagonista non richiesta del campionato italiano, ad oggi bruttino ma estremamente equilibrato.