Una partita brutta tra due squadre piene di problemi e defezioni alla disperata ricerca di punti, seppur per motivi diversi: lo spettacolo, si fa per dire, offerto a Fuorigrotta nell’anticipo della prima giornata di ritorno è stato davvero modesto.
I granata, privi non solo di Dia ma anche di quasi tutti i centrocampisti, hanno disputato una gara attenta e guardinga ma non sono riusciti a lucrare sul gioiello di Candreva, non nuovo a simili prodezze, che aveva consegnato loro un inaspettato vantaggio.
I partenopei, anche loro in formazione rimaneggiata, per tutto il primo tempo non sono riusciti ad andare al di la di uno stucchevole, lentissimo ed orizzontale possesso palla che ha prodotto uno zero assoluto alla voce occasioni da gol (a meno che non si vogliano considerare tali le due conclusioni di Gaetano sparate nell’iperuranio!!). Il gol che ha permesso ai napoletani di impattare la rete dei cugini è giunta su rigore, chiamato dal var per fallo su Simeone da parte del goffissimo Fazio, e realizzato da Politano.
La ripresa sembrava iniziare con una verve maggiore dei Campioni d’Italia, che hanno sfiorato il gol in un paio di occasioni con Cajuste e Kvara, salvo poi riaddormentarsi all’interno di una frazione di gioco che ha visto i granata rendersi pericolosi una sola volta (bravo Gollini a deviare in tempo prima del tap in di Simi) e i padroni di casa alla ricerca di varchi che non esistevano e che non erano in grado di trovare.
Partito Elmas, con Zielinski malato forse immaginario, senza Anguissa e con l’infortunio di Cajuste, Mazzarri ha riesumato dalla panchina nientemeno che Diego Demme, oltre a Zerbin, ormai prima scelta vista la totale inaffidabilità di Lindstrom che al momento è un oggetto davvero misterioso!
Incredibile ma vero, i due subentrati (il terzo è Raspadori ma stendiamo un velo pietoso) saranno protagonisti della vittoria. Il biondo esterno non è un fenomeno, si sa, ma mette tutto in campo e prima serve a Kvara una palla d’oro di tacco (para Ochoa) poi si guadagna la punizione che sarà decisiva. Dalla battuta della stessa, nasce un mischione anni 80 nell’area granata. Tra spintoni più o meno leciti e lisci, il piccolo Demme svetta di testa e recapita la palla sui piedi di Rrahmani che gira in gol.
I granata contestano: onestamente senza motivo, il gol se lo sono fatti da solo e il recupero monstre è figlio delle continue perdite di tempo dei salernitani, che già pregustavano un pareggio.
Restano i tre punti e poco altro: un mercato che non decolla, nonostante le promesse presidenziali, e la Supercoppa araba in vista. L’Inter sembra la favorita naturale del trofeo, ma si sa, competizioni tanto breve tendono ad azzerare le differenze e allora non ci resta che sperare in un colpo di coda che possa riportare il sorriso in una stagione che finora ha riservato tante, inaspettate, amarezze.