Con l’avvicinarsi del Natale le pubblicità, i film, il web, ci portano ad immaginare la famiglia riunita e l’arrivo di un cucciolo, a prescindere dalla specie o la razza (chiaro ci sono quelle più in voga).
L’idea di questo articolo è quella di prevenire le problematiche che insorgeranno tra qualche mese ed arrivare ad una scelta seria e ponderata sull’accogliere o meno un nuovo componente in famiglia.
Quindi ecco le dieci domande a cui rispondere se stai pensando di prendere un qualunque animale.
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È una scelta consapevole?
Devi capire se ti sei lasciato prendere dall’atmosfera o sei stato condizionato.
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È una scelta condivisa?
Vivi solo, in un contesto familiare, in coppia; devi riuscire a coinvolgere tutti ed a ripartire le mansioni.
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Hai disponibilità di tempo?
È necessario dedicare a questo essere vivente tempo al giorno in quantità e di qualità, lasciando stare il periodo di feste natalizie che è un’eccezione.
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Hai disponibilità economiche?
Il costo di un animale non è l’eventuale “acquisto” in sé (che per quanto mi riguarda scoraggio sempre, auspicandomi che le persone siano talmente intelligenti da adottarne uno “gratis”) quanto il mantenimento corretto: puoi garantire cibo di alta qualità, visite veterinarie sia per la profilassi standard che eccezionale ecc.
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Sei sostituibile?
Se avvenisse un’emergenza o semplicemente hai necessità di allontanarti per lavoro o piacere è fondamentale avere qualcuno che si occupi di lui, che si tratti di un amico, un parente o una struttura.
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Hai riflettuto abbastanza sulla specie o la razza più adatta a te?
La scelta va ponderata studiando bene prima la specie più adatta al tuo sistema di vita, potresti desiderare con tutto il tuo cuore di avere un coniglio ma non aver considerato che le sue esigenze prevedono libertà h 24 che non hai possibilità di garantire. Leggi, telefona ad esperti nel settore, chiedi nei gruppi; insomma informati a tutto tondo sulla “presenza aliena” che stai per ospitare anche se non sarai mai abbastanza preparato.
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È un regalo?
Il discorso del “regalo” pone l’animale in una situazione concettuale del tutto errata, soprattutto se a riceverlo è un bambino. Gli oggetti si regalano, gli esseri viventi si accolgono. Il ricevere un compagno di vita come “dono di Natale” non solo banalizza l’esistenza, ma riduce la valenza e l’importanza dell’eventuale compagno di crescita o, nel caso di un adulto, potrebbe essere controproducente per la propria autonomia.
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Credi di essere al supermercato?
Se hai intenzione di rivolgerti ad un’associazione con pretese, non tanto sul sesso o la stazza, ma addirittura sul colore e le abilità, sappi che sarà meglio “mettere mano” al portafogli ed andare a comprare il tuo “accessorio” altrove, perché io, come si dice a Napoli, ti “arronzerei” ed indirizzerei altrove.
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Sei pronto a pulire?
Un essere vivente ha le proprie esigenze fisiologiche, può sembrare una banalità, ma una semplice pulizia di una lettiera o una pipì sul divano potrebbe diventare una tragedia se non l’avevi messa in conto
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E se non è come te lo aspettavi?
La problematica più grande è che la causa reale di molte cessioni è l’ approcciarsi all’idea di prendere un animale con aspettative utopistiche o ricordi infantili (misti a fantasia). Potresti voler fare “vita sociale” col cane e ritrovarti un cucciolo fobico o immunodepresso. Sei pronto a mettere da parte le tue aspettative (egoiste) per accettare ed accogliere incondizionatamente ed amare così com’è il tuo amico?
Qualora da questo spunto di riflessione hai compreso di non essere “pronto”, sappi che puoi essere utile come volontario ad associazioni, enti, rifugi e magari donare una passeggiata e del cibo la domenica ad un cane o regalare una vaccinazione ad un gatto e sentirti comunque responsabile e partecipe.
L’amore si può dare e ricevere in tanti modi senza necessariamente assecondare la nostra necessità di “sfoggiare”: troppo spesso il “pet” diventa uno “status symbol”.