Partiamo subito con il presupposto che non è assolutamente nostra intenzione contribuire ad alimentare sterili polemiche politiche, né, tantomeno, ci interessano i rimpalli di responsabilità tra Comune, Regione e Stato centrale; ciò che, invero, innanzitutto ci preme è che al più presto possa essere data risoluzione a una problematica sempre più evidente e fastidiosa per le vie della città. Ci riferiamo all’emergenza rifiuti che è esplosa in questo caldo agosto e che, nelle ultime ore, si è persino incrementata. È una questione che viene segnalata non solo dagli organi di stampa, ma pure da tanti cittadini attraverso le loro foto sui social e diciamo che, soprattutto in questo periodo di massima esposizione turistica, il tutto non è molto edificante. I cumuli di sacchetti si registrano non solo nelle periferie, quali Barra, Ponticelli e Scampia, ma anche nel centro, a Posillipo e a Chiaia. Oltre al capoluogo in sé, poi, sono interessati pure i comuni limitrofi dell’area metropolitana.
Ovviamente, il nostro compito è quello di domandarci il perché della situazione che si è venuta a determinare, mettendo a tacere anche i soliti e stupidi pregiudizi sui napoletani, dato che i cittadini sono solo le prime vittime del sistema e non c’entrano nulla nelle cause. Del resto, problematiche affini sono rilevabili anche a Roma. Dunque, a quanto pare, questa crisi estiva, a tre settimane dalla chiusura dell’inceneritore di Acerra, è conseguenza della saturazione degli stir, ovvero gli stabilimenti di tritovagliatura e imballaggio dei rifiuti, i quali, appunto, sono pieni tanto da costringere i camion dell’azienda comunale che si occupa di nettezza urbana fino a 36 ore di attesa, sottraendo uomini e mezzi alla raccolta. “Da due anni ormai le gare per smaltire quei rifiuti preparati negli stir vanno spesso deserte, per questo si sono accumulati e i camion restano in coda. Entro fine mese firmeremo le nuove gare bandite dal tavolo regionale, svuoteremo gli stir ma a prezzi molto più alti, perché il mercato è cambiato”. Queste le parole, riportate dall’Agenzia Ansa, di Raffaele Del Giudice, assessore all’ambiente del Comune di Napoli. Sicuramente, uno dei problemi centrali da affrontare nell’immediato è la chiusura temporanea per manutenzione, a partire da inizio settembre, come si diceva, dell’inceneritore di Acerra, in quanto essa comporterà delle serie difficoltà nello smaltimento di circa 70 tonnellate di immondizia. Si dovranno, pertanto, individuare nuovi siti provvisori di stoccaggio e favorire un’intermediazione con l’estero, oltre che cercare – questo vale in generale – di ridurre le quantità di materiali da incenerire, incentivando sempre di più la differenziata.
A tutto ciò, in aggiunta, si sommano i soliti roghi tossici, nel Casertano ma anche a Battipaglia, in provincia di Salerno, i quali, negli scorsi giorni, sono stati terreno di scontro tra il Ministro all’Ambiente e il Minsitro dell’Interno.
Insomma, la questione dei rifiuti è decisamente seria e spinosa e, piuttosto che alle reciproche ostilità, le istituzioni tutte dovrebbero pensare a una concreta sinergia. Sono passati circa dieci anni da quell’emergenza enorme che ha ferito Napoli e noi tutti, non possiamo tornare indietro. La capitale del Sud, la capitale del Mediterraneo merita solo di proseguire incessantemente sulla strada della valorizzazione delle sue bellezze. Questo deve essere il nostro unico impegno.