Giancarlo Giudice, è un pittore, scultore e scrittore, autore di tre libri, “L’aria nelle narici”, “Le sfere di latte” e l’ultimo, “Autopsia di una mistica”. Nella sua produzione artistica è da annoverare anche un film, dal titolo “Elena”.
Lei è un artista eclettico e focalizza l’attenzione su diverse tematiche, tra cui il misticismo. Nei suoi dipinti emerge una narrazione fluida e dinamica, in cui l’individuo è quasi sempre il protagonista dell’impianto compositivo. Da dove nascono le sue opere?
Le mie opere nascono da una ricerca spirituale anteriore al mio impegno artistico. Per circa 20 anni ho praticato meditazione e ho approfondito lo studio di discipline come la mistica e lo studio delle religioni comparate, ma con un approccio eclettico e decisamente laico. Il mio obiettivo era cercare un metodo che mi portasse all’equilibrio interiore e alla felicità e, l’arte é stata la piattaforma per comunicare, a chi desidera un percorso iniziatico in questa direzione.
Al Museo d’Orsay di Parigi, nel marzo 2017, una grande mostra dal titolo “Il paesaggio mistico”, con opere di Claude Monet, Vincent Van Gogh e Henri Edmond Cross. C’è nell’aria un forte interesse verso le tematiche spirituali. I suoi dipinti sono caratterizzati da mondi paralleli e dimensioni oniriche. E’ un modo per riscoprire sé stessi e rifugiarsi in una realtà diversa dalla nostra?
Nella mia arte non c’è fuga, ma unione con tutte le dimensioni della realtà, come quella psichica e quella spirituale, perché siamo l’insieme di un corpo e un’anima. L”equilibrio di questi elementi rende la nostra vita un viaggio meraviglioso.
Molti artisti si sono soffermati sul rapporto uomo-natura. Nelle sue opere, Lei riflette sulla correlazione uomo-entità suprema o divina. Il suo è un approccio più filosofico o religioso?
È un approccio decisamente filosofico. Voglio unire le persone mentre le religioni portano all’identificazione in pratiche e in precetti. La spiritualità alimenta le religioni, ma é più una fonte di ispirazione, che poi le pratiche e le identificazioni finiscono per soffocare.
La figura femminile è un altro elemento importante e preponderante nelle sue opere. Le sue riflessioni sulla donna?
La donna, io la identifico più come l’elemento del femminino, la forza creatrice per riequilibrare la forza del mascolino che ha portato in molti casi al maschilismo. La donna oggi per me è schiacciata tra una vecchia immagine di sé, a cui spesso si richiama per sentirsi in equilibrio, quindi il ruolo di madre e moglie, e il bisogno di esprimersi come persona scevra da ruoli sociali. È molto disorientata e a volte molto aggressiva.
Le sue sculture hanno come tema centrale la fede e la solidarietà fra gli individui. Sono argomenti ripresi per ciò che sta avvenendo nel mondo?
Siamo in una fase cruciale per il genere umano. Trovare un equilibrio mondiale é oggi obbligatorio se non vogliamo autodistruggerci, annientando il nostro territorio. Occorre una radicale visione della realtà volta al ripristino di certe dinamiche naturali, lontane dal materialismo e dal consumismo.
E’ stato a Napoli, al Museo di Capodimonte, ha ammirato le opere di Tiziano Vecellio, a cui ha dedicato un’opera. Perchè le piace l’artista veneto?
La pittura rinascimentale inventò una realtà sociale e culturale infondendo nella massa speranza e crescita. Mostrò altre dimensioni creando un ordine nelle cose e nella visione dell’universo. Queste consapevolezze influenzarono l’economia e spinsero verso la ricerca, mettendo l’uomo al centro di essa, il proprio benessere. Io vorrei creare un’arte che stimolasse un nuovo Rinascimento per l’umanità.
Oggi, nella società dei consumi, nella progressiva perdita dei valori spirituali, cosa può fare l’arte per sensibilizzare le coscienze?
L’arte può dare un’immagine all’invisibile, ispirare l’amore verso noi stessi, verso il prossimo come parte di un’unica dimensione e spingere verso una visione ottimistica del futuro, indicando prospettive e metodologie. Creare un senso di nostalgia verso quell’origine creatrice, dalla quale tutti i pensieri sono partiti. Spingere verso l’amore e l’armonia.