Appassionati di funky, blues e indie, dovete assolutamente ascoltare questo grande artista! Giraffe il suo nome d’arte, al secolo Lorenzo Passamonti, classe 1996, scrive testi stupendi e per conoscerlo meglio abbiamo scambiato due chiacchiere con lui, anche relativamente al suo ultimo singolo: Ruok, in rotazione radiofonica dal 16 luglio scorso.
CIAO LORENZO! Cominciamo dal tuo nuovo nome: “Giraffe”. Spiegaci come mai questo pseudonimo
Ciao ragazzi! Il nome Giraffe come intuibile nasce dall’amore che ho per questo animale sensuale ma al tempo stesso imponente; due caratteristiche che vorrei avesse la mia musica. Volevo comunicare fin da subito questo senso di distinzione perché ho sempre visto la giraffa come un animale quasi alieno se rapportato ai tempi moderni poi vabbè ci sono anche vari aneddoti dietro a questo nome che riguardano la mia infanzia.
Com’è nata l’idea di “RUOK” (che mi sembra di aver capito stia per “are you ok?”)
Mi piace definire “RUOK” uno “sfogo” perché è nata completamente di getto, scritta in un’ora massimo, ogni frase è stata una “buona la prima” e mi piace pensare che sia nata da un mio flusso di coscienza. Ad un primo ascolto può sembrare una storia d’amore ma tra le righe ho nascosto dei dettagli che spero facciano riflettere sull’importanza di questa domanda “are u ok?” Ovvero “stai bene?” che è una domanda che ci facciamo sempre meno spesso e che invece secondo me se fatta in alcuni contesti, specie questi ultimi, può assumere un significato molto profondo; quasi esistenziale.
Il singolo preannuncia l’uscita del tuo prossimo EP. Parlacene un po’.
Il mio intento è semplicemente quello di far arrivare qualcosa di VERO al di fuori dalle richieste di mercato o da quello che è di tendenza. Io voglio immergermi, andare a fondo ed uscirne segnato, nel bene o nel male; da qui nascono le mani nere, i colori forti e tutti i testi.Spero fortemente che al di là di quanto possa piacere la mia musica un giorno potrò guardarmi dietro e dire “ok ho detto la mia”. È questa la cosa più importante. Per quanto riguarda l’Ep posso dirvi che in questo periodo ho sperimentato davvero molto e che non sarà assolutamente focalizzato su un unico genere. Ho introdotto molti elementi soul come gospel e fiati in contesti musicali molto moderni. Insomma spero di aver fatto qualcosa di diverso.
Com’è cambiato il tuo modo di fare musica? Cosa è cambiato dai tuoi esordi ad ora?
Sicuramente è cambiato il modo in cui mi approccio alla musica che per me sta diventando sempre più una forma comunicativa seria! Mi piace avvicinarmi a temi scomodi e trattarli in contesti che non è comune fare. Stanno assumendo sempre più importanza i testi.
Hai collaborato con tanti artisti, a chi sei più legato?
Collaboro da sempre con due ragazzi che stanno facendo davvero la differenza nel mio percorso artistico che sono Aldo Pantaleoni e Hishimura. Con loro siamo veramente una famiglia ormai.
Che messaggio vuoi dare al tuo pubblico?
Vorrei che arrivasse questo senso di immersione totale e incondizionato in tutto quello che sono i temi delle canzoni poi tutto questo ovviamente si riflette sull’impostazione visual dalle mani nere della copertina a tutti i concept video.
Ti rinnovo i complimenti, un sound che mi piace davvero molto. Spero di sentirti presto dal vivo. Hai già qualche data?
Ti ringrazio davvero per le belle parole! Al momento sto cercando di chiudere al meglio tutto il materiale prodotto in questi mesi per uscire poi a gennaio con un album forte ed iniziare il 2021 con una programmazione live bella ricca! Per adesso continuiamo a lavorare sodo 💛